Gomorra, Marco D’Amore: “A Scampia i ragazzini ci dicevano come sparare…”


Gomorra, la serie TV prodotta sulle orme dell’omonimo libro di Roberto Saviano, è forse quella che più ha fatto e sta facendo discutere negli ultimi tempi. Decidere di mettere in scena una serie televisiva che faccia conoscere tutte le facce della camorra, non è certo facile,come non lo è, la scelta di girare scene nei posti in cui la malavita sembra essere un’istituzione.

A Marco D’Amore, l’attore che interpreta il ruolo di Ciro, è stato chiesto se dopo Gomorra la sua vita fosse cambiata, e soprattutto se dopo aver interpretato quel ruolo, qualche camorrista lo avesse avvicinato.“Io i camorristi li ho conosciuti a Milano, a Bologna, a Roma. Non è che mi avvicinano perché ho fatto ‘Gomorra’. Anche perché se qualcuno di loro ha visto la serie, si sarà fatto quattro risate. La realtà è molto peggiore. Noi non la sfioriamo neanche. Nonostante il nostro sia un lavoro crudo feroce di grandissimo sforzo per avvicinarci alla realtà”.

Marco D’Amore, racconta il suo pensiero, la camorra non è quella che gli attori si sforzano di riprodurre nelle scene, quella fa quasi ridere, la camorra va oltre e per capirla fino nel profondo, ci devi nascere, a questo proposito, racconta di un episodio capitato a lui e Salvatore Esposito, rispettivamente nella serie Ciro e Genny, quando a Scampia dovevano girare la scena in cui facevano fuori un tossico: “Sopra di noi c’erano centinaia di persone affacciate, con i ragazzini che ci dicevano come dovevamo sparare, impugnare l’arma, tirarla fuori, avvicinarci alla vittima. Perché quei bambini quelle scene che noi ci stavamo “divertendo” a girare le avevano viste decine di volte”.

Molti di quei ragazzini purtroppo, come sottolineato da Marco D’Amore, quelle scene le hanno viste tante, troppe volte, e non per semplice finzione. Sotto gli occhi di quei bambini saranno morte tante persone, ma una cosa è giusto chiarirla, ciò non fa di loro dei malavitosi. Nascere in quartiere difficile può penalizzare, ma non deve essere un marchio d’appartenenza alla negatività.

Purtroppo Gomorra non è neanche la minima parte di ciò che realmente la camorra rappresenta, ma per fortuna la città di Napoli non resta a guardare, e finalmente si muove per combattere questa triste e dolorosa piaga. La realtà può sempre cambiare!


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