Intanto non hanno tardato i provvedimenti della Securpol, sia nei confronti del sospetto che del collega che stava lavorando con lui la notte dell’11 luglio. Antonio di Stazio è stato licenziato in tronco e stessa sorte è toccata anche al collega per alcune irregolarità nei suoi comportamenti. Al momento, anche sul secondo pilota del blindato, infatti, pende l’interesse delle forze dell’ordine: alcune sue disattenzioni, infatti, avrebbero colposamente favorito la fuga di Di Stazio, come una pausa caffè di troppo e l’aver lasciato il furgone incustodito.
Anna Miele, legale del secondo vigilante, ha già annunciato un ricorso presso il giudice del lavoro contro il provvedimento disciplinare adottato dalla Securpol nei riguardi del suo assistito.