Stupro di Meta, gli amici degli imputati: “Si vantavano. Ci hanno fatto vedere le foto”


Sembra giungere a una svolta decisiva il processo sul presunto stupro di Meta, una vicenda che risale al 2016 e che coinvolge una turista inglese, forse drogata e violentata da 10 uomini in un albergo della località della Costiera Sorrentina. La donna fu condotta in una stanza e – stando alla sua versione – abusata a turno.

All’udienza tenuta ieri presso il Tribunale di Torre Annunziata sono intervenuti alcuni amici dei ragazzi accusati di violenza sessuale. Un primo testimone ha dichiarato che uno degli imputati si sarebbe vantato di aver partecipato all’orgia, mostrando delle foto, aggiungendo tuttavia che il rapporto sessuale sarebbe stato consenziente. Un secondo testimone ha invece affermato che, pensando che fosse uno scherzo, non aveva dato peso al racconto dell’amico.

Un terzo testimone, musicista che in quel periodo lavorava in albergo, ha raccontato di aver notato la donna e la figlia bere al bancone del bar. Lo staff dell’albergo si sarebbe comportato sempre in maniera professionale.

Le tre testimonianze complessivamente confermano, quindi, che l’orgia che sia effettivamente avvenuta, ma mettono in dubbio che si sia trattato di violenza sessuale. I giudici sono chiamati a una decisione parecchio difficile e delicata, ma potrebbero venire in loro aiuto le testimonianze che dovranno essere ascoltate ad aprile in aula.

Nei confronti degli imputi, ricordiamo, erano state emesse delle ordinanze di custodia cautelare perché i soggetti erano stati ritenuti “altamente pericolosi e costantemente inclini a commettere reati di violenza sessuale”, caratterizzati da una “trasgressiva personalità connotata dall’esigenza di soddisfare i propri perversi istinti sessuali”.


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