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Secondo il suo legale, l’avvocato Gaetano Aufiero, il 41 bis al quale è stato sottoposto Raffaele Cutolo sarebbe equiparabile alla tortura. Ormai ottantenne, gravemente malato, non autosufficiente, alimentato con cibi frullati, incapace di stare in piedi o seduto, la sua detenzione in tale stato sarebbe contraria al senso di umanità oltre che senza senso. Al momento della morte Cutolo pesava circa 40 chili. La moglie, Immacolata Iacone, sta valutando insieme all’avvocato la possibilità di un ricorso alla Corte di Strasburgo per tortura.
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Nessuna delle numerose richieste di alleggerimento delle restrizioni del 41 bis è stata accolta, nonostante i continui malori e le operazioni di soccorso parecchio frequenti da parte del personale carcerario. Nessuna pietà è stata accordata al fondatore della Nuova Camorra Organizzata, personalità che spesso ha mediato tra politica, criminalità e terroristi, a conoscenza di segreti che se rivelati avrebbero fatto tremare le fondamenta dello Stato.