Pestaggi, minacce ed estorsioni: così la camorra gestiva il “mercato” degli alloggi popolari

Una parte del Rione Lotto Zero di Ponticelli


Picchiavano gli assegnatari degli alloggi popolari da cui pretendevano anche grosse somme di denaro per l’ottenimento o il mantenimento della casa: così il cartello di camorra (costituito dai clan De Luca Bossa – Casella – Minichini – Rinaldi – Reale) smantellato questa mattina durante un maxi blitz coordinato dall’antimafia controllava il mercato degli alloggi popolari nell’area orientale della città di Napoli, in particolare a Ponticelli.

La camorra nel mercato delle case popolari

La Procura di Napoli ha fatto sapere che “Un secondo segmento di attività, avviato nel settembre 2020 a seguito di alcuni atti intimidatori nei confronti di cittadini del quartiere Ponticelli, ai quali venivano chieste somme di denaro in cambio del mantenimento o dell’ottenimento di alloggi popolari, ha consentito di documentare l’attuale permanenza del clan e delle relative attività illecite”.

L’operazione dell’antimafia

Sono 66 i soggetti raggiunti dai provvedimenti emessi dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Per 57 persone è scattata la custodia cautelare in carcere, per 2 gli arresti domiciliari e per 4 il divieto di dimora nel comune di Napoli. Sono ritenuti, a vario titolo, gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso, estorsione e detenzione di armi.

L’ordinanza compendia gli esiti di una vasta attività di indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, avviata nell’aprile 2016 in seguito ad un sequestro di sostanza stupefacente e di alcuni manoscritti presso una delle abitazioni in cui veniva gestita l’attività illecita del gruppo criminale, indagine poi ampliata nel tempo raccogliendo importanti elementi probatori sull’associazione in questione.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI