Erri De Luca a Mugnano: “Per fermare l’inceneritore servono lotte estreme”


 Il grandissimo scrittore Erri De Luca si è recato ieri a Mugnano per sostenere la popolazione nella lotta all’inceneritore. Continua a scatenare polemiche il romanziere partenopeo che, come scrive il sito teleclubitalia.it , ha detto ai presenti:   “Sono necessarie forme estreme di lotta per difendere i propri territori. Cos’è l’estremismo? E’ la maggioranza che si organizza dal basso per fermare progetti e opere catapultate dall’alto. Lo Stato dovrebbe interpellare i propri cittadini, soprattutto su tematiche così importanti, e non trattarli come sudditi”. Lo ha detto ieri lo scrittore Erri De Luca, nel corso di un incontro-dibattito sul tema dei rifiuti e del futuro inceneritore di Giugliano, che si è tenuto nella villa comunale di Mugnano, kermesse organizzata dal comitato civico Cambiamo Mugnano, Rete commons, dall’associazione Moviarte e dal fondo rustico Amato Lamberti.

Le amministrazioni locali e i movimenti.  Intanto anche le amministrazioni locali, i partiti e i movimenti antagonisti del territorio si mobilitano per dire no alla realizzazione del termovalorizzatore di Ponte Riccio, a Giugliano, ma in un lembo di terra molto vicino ai comuni di Qualiano, Villaricca e Marano. Dopo il pronunciamento del Consiglio comunale di Qualiano, che ha deliberato il ricorso al Tar “per contrastare legalmente il progetto della costruzione dell’inceneritore”, ora si muovono anche il civico consesso di Marano, città balzata agli onori delle cronache proprio ai tempi degli scontri contro l’installazione del sito di Chiaiano, E proprio a Marano, domani, andrà in scena un consiglio straordinario sull’argomento inceneritore. La richiesta è stata formalizzata da un esponente della maggioranza a sostegno di Angelo Liccardo, il consigliere del Pdl Vincenzo Marra. In precedenza, tuttavia, si erano mossi anche gli attivisti di Sel e i consiglieri de L’Altra Marano, il movimento fondato dall’ex sindaco Mauro Bertin. “Le balle? Sono oramai inertizzate – dice l’ex sindaco – i loro veleni sono già finiti nei terreni di Giugliano. Non c’è più alcuna necessità di bruciarle. La loro combustione arrecherà soltanto ulteriori danni alla salute dei cittadini di questo territorio”.

Le lobbies e i pentiti. Il convincimento generale è che – nonostante la sequela di dati sulla mortalità per cancro nel Giuglianese e le dichiarazioni dei pentiti della camorra – il business inceneritore faccia ancora gola a lobbies criminali ed economiche. In giro c’è insomma un clima da battaglia finale, ma anche la consapevolezza che non sarà facile riuscire a coinvolgere un’ampia fetta di popolazione.


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