Paestum, raccolta fondi per salvare un tempio: può essere distrutto da mezzi agricoli


Il Parco Archeologico di Paestum lancia una raccolta fondi sul portale Artbonus, per tutelare i resti di un piccolo tempio dorico, datato V sec. a.C. Capitelli, rocchi di colonna, elementi del fregio e del cornicione, recuperati a giugno 2019, sono stati attribuiti ad un tempio dorico, ancora sconosciuto, lungo la cinta muraria dove erano in corso lavori agricoli nel campo vicino.

I preziosi cimeli sono esposti nel Museo Archeologico di Paestum, ma vengono restaurati in modo insolito: sotto gli occhi del pubblico. Fare indagini nell’area archeologica del ritrovamento delle parti del tempio, in parte proprietà privata, costerebbe 190mila Euro. Infatti, un’ulteriore parte dei resti del tempio dorico che, probabilmente, sarà ancora nel sottosuolo rischia di essere danneggiata dai lavori agricoli. Il campo, dove si suppone, sorgeva il tempio, è usato per la coltivazione del mais.

Dopo la raccolta del cereale, nell’area, quasi sicuramente, verranno utilizzati mezzi meccanici. La conseguenza sarà dannosa per i reperti archeologici. Inoltre, il Parco Archeologico di Paestum ha intrapreso una nuova collaborazione, orientata a tutelare il tempio, con la la Soprintendenza di Salerno e Avellino, diretta da Francesca Casule, lanciando la raccolta fondi sul portale Artbonus.

I fondi saranno necessari a portare alla luce ulteriori testimonianze di quello che potrebbe essere un santuario dedicato alla divinità femminile, probabilmente Hera. Il Parco Archeologico di Paestum, forte delle donazioni ricevute negli ultimi anni, con più di 300mila euro, infatti è la realtà più dinamica nel campo dei beni culturali dell’Italia del Sud. Ogni contributo, per salvaguardare i ritrovamenti, potrà aiutare non solo l’area di Paestum, ma lo sviluppo economico e culturale del nostro territorio.


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