Strage di bufale in Campania, l’on. Pedicini: “Abbattuto inutilmente oltre il 90%”


La strage silenziosa delle bufale in Campania. A porre l’attenzione su questo tema è Piernicola Pedicini, europarlamentare del Movimento 24 Agosto Equità Territoriale. Secondo i dati diffusi dall’onorevole oltre 36mila animali sarebbero stati abbattuti per sospetta brucellosi o tubercolosi bovina, ma le loro carni sarebbero poi state messe in commercio come se nulla fosse. Pedicini, dunque, ha inviato un’interrogazione alla Commissione Europea chiedendo di far luce in particolare sul ruolo giocato dalla Regione Campania.

Strage di bufale in Campania: la denuncia di Pedicini

“Quello che sta avvenendo in Campania  – afferma Piernicola Pedicini – va oltre ogni possibile scenario di equivoco. Migliaia di bufale, parliamo di oltre il 90% su circa 40.000 capi, sono state abbattute per sospetta brucellosi o tubercolosi bovina, anche se poi come per incanto, sono diventate sanissime per la vendita della carne alla grande distribuzione. In altre parole si procede agli abbattimenti indiscriminati, senza minimamente tenere in considerazione le normative nazionali ed europee che impongono regole per garantire la biosicurezza degli allevamenti, come campagne vaccinali e test adeguati per tracciare i capi ammalati”.

“Addirittura la Regione Campania impone per decreto l’utilizzo del KIT Bovigam che, per ammissione del produttore, è indicato esclusivamente per i bufali africani, non per quelli di razza mediterranea che abbiamo nel casertano. Tanto che anche il Tar Campania ha imposto alla Regione la modifica della deliberazione sull’utilizzo di questo test. Una gestione così irresponsabile sta mettendo in ginocchio la filiera e ad oggi 134 allevatori sono stati costretti a chiudere le proprie attività, sacrificando migliaia di posti di lavoro”.

“Ecco perché in questi giorni abbiamo inviato un’interrogazione alla Commissione europea. All’organismo europeo abbiamo chiesto di intervenire per garantire l’applicazione delle direttive comunitarie e nazionali in materia di contenimento e vaccinazione della brucellosi e della tubercolosi bovina. Per il resto continuiamo a chiederci come mai la Regione Campania stia contribuendo assurdamente al possibile fallimento di una delle eccellenze agroalimentari della nostra regione!”.


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