Napoli, professore gay aggredito in stazione: “Fai schifo, te schiatt nu curtiell dint’ a panza”


Si chiama Marco e racconta di essere la nuova vittima di omofobia e dell’indifferenza di Napoli. Architetto e insegnante in una scuola, sarebbe stato aggredito nella stazione di Napoli Garibaldi mentre si recava nell’istituto dove avrebbe poi tenuto un convegno contro la violenza sulle donne.

Un litigio banale, che sarebbe scoppiato poi in una feroce aggressione verbale – con tanto di insulti e minacce. Marco ha deciso di raccontare la sua disavventura sul proprio profilo Facebook nella serata di ieri, quando era al sicuro da ogni pericolo. Infatti, nonostante abbia raccontato alle forze dell’ordine presenti in stazione cosa fosse successo, queste non potevano fare molto visto che l’uomo già non c’era più e la denuncia sarebbe stata contro ignoti.

Stu Ricc***ne ‘e mmerda, fai schif’, si Nun te stai zitt te schiatt nu curtiell dint’ a panza…La sintesi di una aggressione avvenuta stamattina mentre mi recavo a scuola dove avrei parlato di violenza sulle donne. Il tutto nell’indifferenza di quanti e quante passavano ed ascoltavano e proseguivano.

Quest’uomo sui 50 anni BIANCO ITALIANO CAMPANO mi ha aggredito prima verbalmente poi cercando di farmi cadere infilando i suoi piedi tra le mie gambe mentre camminavo sotto la stazione di piazza Garibaldi a Napoli in pieno giorno. È nato uno diverbio, cercavo di tenere testa agli insulti per non mostrare paura e debolezza, poi si è avvicinato facendo il gesto di prendere qualcosa dalla tasca o dal pantalone, non ricordo, dicendomi che se avessi continuato mi avrebbe “schiattato nu curtiell dint’ ‘a panza“.

Non c’era nessun presidio di forze dell’ordine nelle vicinanze , sono salito su in stazione e c’erano due militari che hanno raccolto prima le mie lacrime e poi la mia richiesta d’aiuto. Inutilmente… inutili, come la denuncia verso ignoti dove sarà sempre la mia parola verso la sua, nonostante gli addetti di Trenitalia che hanno assistito ed a cui ho chiesto per primi un aiuto… solo adesso ne parlo perché sono al sicuro con chi amo“.

Questo è lo sfogo di Marco. La violenza non è solo fisica ma anche verbale e sentirsi minacciati in quel modo fa paura, soprattutto se fai parte di una minoranza così “odiata”.


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