Violano sistemi regionali sanitari per avere green pass falsi: scoperte 120 persone senza fare vaccino o tampone


Hanno violato i sistemi di sicurezza informatica delle principali piattaforme sanitarie di alcune Regioni come Campania, Lazio, Puglia, Lombardia, Calabria e Veneto e attraverso queste intrusioni illegali sono riusciti ad ottenere il green pass.

DA NORD A SUD, SCOPERTI GREEN PASS FALSI

Sono 120 le persone che sono state scoperte (ma si pensa siano molti di più) a seguito delle indagini che hanno portato a perquisizioni in tutta Italia da parte della polizia postale su delega della Procura di Napoli. Sono state effettuate 40 perquisizioni sull’intero territorio nazionale e 67 i sequestri preventivi. Come reso noto dalle agenzie di stampa:

Le false certificazioni erano ottenute sfruttando i canali di accesso messi a disposizione delle farmacie per inserire i codici dei tamponi e dei vaccini effettuati e così generare il green pass“.

Al momento sono complessivamente 82 le persone fermate: 15 già iscritte nel registro degli indagati e 67 loro clienti. Con la collaborazione del Ministero della Salute, i falsi green pass individuati sono stati disabilitati, in modo da impedirne ogni ulteriore utilizzo e le pagine web create sono state sottoposte a un sequestro preventivo disposto in via d’urgenza dal Pubblico Ministero. Le perquisizioni e i sequestri, da Nord a Sud, sono stati eseguiti dai vari reparti della Polizia Postale e delle Comunicazioni.

Come reso noto dalla Polizia Postale su Facebook:

Su delega del Procuratore di Napoli, la Polizia di Stato sta eseguendo in tutta Italia perquisizioni nei confronti di un complesso sistema criminale, dedito alla messa in commercio di certificazioni vaccinali (c.d. green pass) radicalmente false, in grado di superare i previsti controlli mediante app di verifica.
Gli investigatori del CNAIPIC del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e della Polizia Postale di Napoli, al termine di complesse indagini informatiche, hanno individuato una struttura criminale in grado, pur non violando in via diretta i sistemi informatici, di generare green pass, utilizzando le credenziali di accesso precedentemente sottratte alle farmacie mediante sofisticate tecniche di phishing“.


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