Elezioni 2018. Irregolarità nel Napoletano: foto ai voti e minacce dei clan


Nel giorno delle votazioni non sono mancati i climi di tensioni e di protesta nel napoletano. Situazioni critiche che hanno coinvolto non solo i candidati ma anche gli stetti elettori, come si legge dal Corriere del Mezzogiorno.

A Scampia nell’Istituto Carlo Levi adibito a seggio elettorale, il rappresentante della lista Potere al Popolo è stato minacciato e spintonato per aver denunciato alle forze dell’ordine l’illecita attività di compravendita di voti perpetrata da esponenti appartenenti a clan locali. Il loro obiettivo era quello di vendere per 20 euro voti per la Lega Nord. Per tale motivo l’assessore Ciro Borriello ha richiesto un maggiore controllo da parte della Polizia.

A Pianura la consigliera regionale del Movimento Cinquestelle Maria Muscara si è recata alla Questura per denunciare Marco Nonno, l’altro consigliere in corsa per il Fdi, in quanto fermava gli elettori per chiedere una loro preferenza per il suo partito di appartenenza. A sua volta Nonno ha mosso una querela per denunciare la presenza della Muscara al seggio non consentita, non essendo rappresentante di lista.

Scene di pazzia pura ad Arpino di Casoria, in cui una scrutatrice ha cominciato ad inveire contro i presenti e a strappare la lista degli aventi diritto al voto. La donna è stata fermata dai militari ed accompagnata in ospedale per accertare le sue reali condizioni di saluta mentale.

A Qualiano, Striano, Frattamaggiore e nei quartieri di Poggioreale, Mercato e Vicaria sono stati denunciati cinque elettori, accusati di aver fotografato in cabina il loro voto. Ad incastrarli è stato il click del telefono nello scattare la foto.


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