Consigliere di Speranza: “In Lombardia era meglio aspettare”. Il Governo non ascolta


L’argomento più caldo degli ultimi giorni è rappresentato sicuramente dalla questione della riapertura delle regioni prevista per il 3 giugno. Sono tante le voci che vorrebbero più prudenza nei confronti di Piemonte, Liguria, Emilia Romagna ma in particolar modo la Lombardia, dove i nuovi casi sono ancora nell’ordine di due o tre centinaia al giorno. Proteste non solo dal Sud, ma anche dal Centro Italia, prima tra tutte la Toscana con il presidente Enrico Rossi che dice: “Mi chiedo per quale ragione la Lombardia, che ha un livello di positivi molto più alto di altre regioni, debba essere trattata come le altre, con il rischio di mettere nuovamente in giro i contagi. Chissà se si sarebbe fatto lo stesso se al posto della Lombardia ci fossero state altre regioni, magari del Sud”.

Parere contrario lo ha espresso anche Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all’Università Cattolica di Milano. Intervistato da La Stampa ha affermato: “Per la Lombardia un po’ di attendismo non guasterebbe. Ma le mie sono considerazioni scientifiche, poi spetta alla politica decidere in base ad altre considerazioni sociali ed economiche”.

Lombardia che, allora, come il resto d’Italia riapre subito nonostante il suo picco minimo non sia mai stato raggiunto dal picco massimo di quasi tutte le altre regioni. Poiché gli spostamenti per motivi di lavoro sono già permessi e, dunque, le attività economiche non sono compromesse, forse sarebbe stato opportuno attendere ancora una o due settimane, ossia la metà di giugno, anche considerando che i mesi “da vacanza” sono tipicamente quelli di luglio ed agosto.


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