Sulla ABC suo padre Chad ha spiegato, infatti, che si trovava a Boston nel 2013 quando esplosero due ordigni durante la maratona, a Parigi nel novembre 2015, dove sono morte 129 persone, e ieri a Bruxelles nell’aeroporto di Zaventem. Le prime due volte è rimasto illeso, mentre ieri ha riportano varie ustioni al corpo e delle lesioni alla testa e al tendine d’Achille, nulla di troppo grave visto che resterà in ospedale solo per qualche settimana.
Ieri se l’è vista davvero brutta, l’esplosione improvvisa gli scaraventato sul corpo oggetti e frammenti di ogni tipo: questione di centimetri e la sua sorte sarebbe stata ben altra. Chi era con lui racconta che neppure in quegli attimi ha perso il sorriso e il senso dell’umorismo. La sua missione di volontariato terminerà fra quattro mesi e, nonostante la brutta esperienza, ha intenzione di onorarla fino in fondo.