Ragazzi del 2000: chi stupra una turista, chi accoltella, chi salva la vita alla prof


Il nuovo millennio è diventato maggiorenne, sono infatti trascorsi 18 anni dal 2000. Maggiorenne come i “millennials” e come i ragazzi noti alla cronaca per il loro comportamento, che negli ultimi anni hanno riempito pagine di giornali e trasmissioni televisive. In queste settimane abbiamo letto e scritto di ragazzi arrestati perché hanno violentato una turista che soggiornava in un hotel di Meta di Sorrento. I verbali degli inquirenti sono agghiaccianti. E come non ricordare la vicenda del giovane Arturo aggredito da un branco di giovani scalmanati.

Poi c’è la scuola, ed è proprio a scuola che molti hanno dato il peggio di sé. Da chi ha accoltellato una professoressa a chi ha deriso e umiliato il proprio professore. Ma ci sono anche quelli che si distinguono perché hanno un comportamento normale. Quelli che sarebbero perfetti per una storia di Edmondo De Amicis, il quale avrebbe potuto scrivere di loro nel suo libro “Cuore”.

Come i ragazzi dell’Istituto Tecnico Cesaro di Torre Annunziata, che hanno notato l’assenza della loro professoressa disabile e senza pensarci due volte si sono recati presso la sua abitazione, salvandole la vita. La professoressa è rimasta sul pavimento per 48 ore, incosciente, finché i suoi amati studenti non sono intervenuti.

Due o più volti dei giovani moderni, quelli che hanno un profilo Facebook, Twitter e anche quello Instagram. Quelli che condividono qualunque cosa sui social, quelli che si sentono un po’ tutti il blogger di turno. Ma dove sono finiti gli oratori, i boy scout, e tutto quello che i giovani facevano negli anni Ottanta e Novanta? Perché sono così diversi tra loro da assumere chi un ruolo da carnefice, chi un ruolo da eroe?

Se proprio devo dirla tutta, preferisco gli eroi moderni, quelli che salvano la loro professoressa. Loro sono da copertina di ogni giornale, da raccontare in un servizio di apertura di un TG, sono quelli che meritano una medaglia dal Presidente della Repubblica, che invito a pensare seriamente all’idea di conferire a questi giovani un riconoscimento. Sono quelli da prendere come esempio. Questi sono gli uomini e le donne del domani, al quale forse un giorno daremo anche la possibilità di essere Premier di un paese che da oltre due mesi non riesce ad averne uno.


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