Secondo i leghisti calabresi il “ruolo naturale” della donna sarebbe quello “volto alla promozione e al sostegno della vita e della famiglia”, in parole povere procreare, crescere i figli, accudire il marito. La donna, infatti, per sua attitudine naturale sarebbe destinata a tali mansioni.
Il punto più basso viene forse raggiunto quando si attacca “una cultura politica che rivendica una sempre più marcata autodeterminazione della donna che suscita un atteggiamento rancoroso e di lotta nei confronti dell’uomo”. La donna, insomma, non dovrebbe essere libera di determinare sé stessa, perché in tal modo si ribellerebbe agli uomini, cui, a quanto ci sembra di capire, devono restare sottomesse.
Numerose e trasversali sono state le prese di posizione contro il volantino, in primis le ministre del Movimento 5 Stelle – Elisabetta Trenta, Giulia Grillo e Barbara Lezzi – che in una nota hanno scritto: “Ci riporta indietro di decenni. Come donne di questo governo esprimiamo la nostra più profonda preoccupazione. Ci auguriamo e confidiamo che i vertici della Lega prendano quanto prima le distanze”.
Matteo Salvini, dal canto suo, sconfessa ma solo in parte il contenuto del volantino: “Non condivido alcuni contenuti” si è limitato a dire il Ministro dell’Interno.