Giornata mondiale del rene: Campania tra gli ultimi posti per le donazioni


Oggi in occasione della Giornata mondiale del Rene, si è svolta la manifestazione “Sopravvivere non basta”. Non molto rassicurante è il quadro attuale della nostra Regione. La Campania ha visto infatti aumentare le opposizioni alla donazione degli organi.

L’iniziativa, che quest’anno compie 13 anni, viene riproposta  ad ogni edizione in diverse città. Lo scopo è quello di promuovere la qualità della vita e la protezione dei pazienti con insufficienza renale cronica . Tra gli ideatori, si ricordano l’Istituto italiano per gli studi filosofici e l’Università Luigi Vanvitelli.  Di spicco le personalità che hanno preso parte al convegno, come il filosofo Aldo Masullo e il Prof. Luigi Santini, ordinario di chirurgia all’Università Vanvitelli. Il tutto svoltosi dinanzi a studenti campani di ogni ordine e grado.

Quest’anno gli studiosi e gli altri ospiti hanno affrontato un tema delicato. La possibilità che le famiglie donatrici si incontrino con coloro che hanno ricevuto  gli organi dei loro defunti cari. Moltissime sono state le testimonianze delle famiglie dei donatori, che hanno spiegato le ragioni della loro scelta. Un’esperienza che può aprire gli occhi ai cittadini della nostra Regione. I dati parlano infatti di una Campania dove, nel 2018, le opposizioni alle donazioni sono aumentate sino a toccare la soglia record del 41,5%. Un triste primato, che impedisce a molte persone di tornare a vivere in salute. Ciò si acuisce per le malattie renali, che sono tra le più invalidanti e anche in forte aumento.

È fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica in una Regione che ha grandissima generosità, ma che sul tema dei trapianti non riesce a dare quanto sarebbe necessario. In questa opera di sensibilizzazione bisognerebbe perciò che ciascuno facesse la propria parte, cosa che non sempre avviene. Qui in Campania le professionalità non mancano, ma l’organizzazione della rete deve essere più incisiva. E’ importante organizzare la risposta alla domanda di salute che proviene dal territorio”. Queste sono state le parole del Prof. Santini ai ragazzi.

Il campo della Bioetica resta un tema delicato, soprattutto in Campania. Si spera che su questa, come in altre questioni, la società civile prenda posizione e dia una risposta concreta.


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