Si laureano in Ingegneria con 110 e lode: fanno i netturbini perché non c’è lavoro


Anni di studi, una laurea in Ingegneria conseguita con il massimo dei voti e finire a fare i netturbini. Nulla contro la figura degli operatori ecologici, eppure probabilmente avevano immaginato un futuro diverso due giovani ragazzi pugliesi quando hanno concluso il loro brillante percorso di studi.

I due sono stati assunti tramite concorso dalla Barsa, Barletta Servizi Ambientali, e la loro storia verrà trasmessa oltralpe da France2 che ha dedicato un reportage a questa storia. A parlarne è la stessa azienda che li ha assunti il 2 gennaio scorso: su 13 nuovi operatori ecologici, ben 9 sono laureati.

Entrambi raccontano: “Prima di essere ingegneri regolarmente iscritti all’Albo, siamo persone e vogliamo mettere su famiglia con le nostre compagne”. Un racconto di grande umiltà e voglia di rimboccarsi le maniche, lavorare di cui sono protagonisti i giovani del Sud.

“È la storia di due giovani fortemente legati ai valori della famiglia e del territorio, i quali – afferma l’avv.Michele Cianci, amministratore della Barsa – invece che fuggire all’Estero come purtroppo molti sono costretti a fare per trovare lavoro nel proprio settore di competenza, hanno deciso di sacrificare o rimandare i propri progetti lavorativi pur di rimanere vicino ai propri familiari”.

Uno dei due, Giuseppe Moreno Ditrani, 35 anni, racconta che dopo la laurea al Politecnico di Bari conseguita nel 2012 con 110 e lode aveva provato a lavorare nel settore per cui si era specializzato, ma con scarsi risultati. Aveva quindi ripiegato con ”piccoli lavoretti sempre precari, sempre sottopagati o addirittura gratis”: dal cameriere al commesso, dalla raccolta delle olive al falegname, per portare a casa nel migliore dei casi 800€ al mese”.

“Quando ho saputo del concorso da operatore ecologico – ha concluso il giovane ingegnere – ho voluto provarci e mi sono aggiudicato questo posto di lavoro da 1.200 euro al mese”.

“Purtroppo – conclude Cianci – fa notizia sentire che due laureati con il massimo dei voti decidano di lavorare come operatori ecologici, in un paese in cui invece ci ritroviamo alcuni ministri della Repubblica con un diploma a malapena”.


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