Coronavirus, la Sicilia esemplare: contagi in calo dal 25 marzo. L’eccellenza è al Sud

Grafico aggiornato al 14 aprile 2020 - Elaborazione della Regione Siciliana


La Sicilia come esempio positivo nella gestione dell’emergenza coronavirus. Sono i dati a dimostrare che per trovare l’eccellenza basta guardare a casa nostra, nel caso specifico nel nostro Sud, spesso colpito da pregiudizi ingiusti che gli impediscono di spiccare il volo. Basta affidarsi alla realtà e non al sentito dire per cambiare idea, come capitato al parente bergamasco di una turista affetta da coronavirus curata al Cervello di Palermo, il quale si è scusato per aver sempre denigrato la Sicilia e il Mezzogiorno: a Palermo ha trovato non solo umanità, ma soprattutto competenza.

I dati diffusi dal Ministero della Salute ed elaborati dalla Regione Sicilia parlano chiaro: il trend dei contagi sull’isola è in calo dal 25 marzo, giorno in cui ha raggiunto il picco. Da allora una discesa inesorabile, passo dopo passo, che prosegue da ben tre settimane: dall’11,8% di positivi ogni 100 tamponi si è passati al 6,6% del 13 e 14 aprile (dati del Ministero della Salute). Il tutto mentre in Lombardia la situazione è fuori controllo, e sappiamo quale sia l’alone mitico che aleggia intorno all’efficienza e al senso civico lombardi. Non lo precisiamo per spirito di divisione, soprattutto durante una tragedia come quella attuale, ma l’elemento va sottolineato perché in futuro vanno ripensati alcuni assetti che da sempre danneggiano il Mezzogiorno.

I dati di Google aggiornati al 5 aprile parlano di una mobilità in calo in Sicilia del 96%, dato molto alto e tuttavia in linea con le altre regioni italiane. Gli spostamenti verso i negozi di generi alimentari e farmacie sono calati del 93% contro il 77% della Lombardia; l’accesso a parchi, spiagge e piazze del 91% contro il 90%; dell’89% contro l’88% l’accesso alle stazioni del trasporto pubblico; del 67% ai luoghi di lavoro a fronte del 64% lombardo. La Sicilia fa peggio solo negli spostamenti in ambito residenziale, in aumento 25% contro il 24% della Lombardia. Come è evidente, il comportamento dei cittadini di entrambe le regioni è piuttosto simile, eccezion fatta per quanto riguarda gli spostamenti verso i negozi alimentari e le farmacie.

I risultati siciliani vanno quindi giustificati non solo attraverso le misure di contenimento, che si sono dimostrate idonee, ma in primo luogo con il comportamento virtuoso dei cittadini nell’osservanza delle norme igieniche e delle disposizioni sulla quarantena e l’isolamento. Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha giustamente affermato: “Il report conferma l’efficacia delle norme di contenimento, nella nostra regione ancor più restrittive, ma anche la risposta matura e consapevole della stragrande maggioranza dei siciliani”.

La previsione è quella di arrivare nel breve a un bilancio di 10 contagi al giorno. Scrive il Corriere di Ragusa: “All’inizio dell’emergenza il tempo del raddoppio del contagio era di due giorni e mezzo mentre ora la media oggi è di 22 giorni. Un mese fa venivano scoperti otto positivi ogni cento tamponi, poi passati al 12 per cento ed ora calati a poco meno del 7 per cento […] Secondo uno studio elaborato dalla Facoltà di Statistica dell’Università di Palermo il numero medio dei nuovi contagiati si attesterà su 10 al giorno e si registrerà tra il 24 aprile ed il 10 maggio. Numeri che potranno essere gestiti con una certa tranquillità dalla rete ospedaliera siciliana e potrebbero portare un ulteriore, significativo allentamento delle restrizioni”.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI