Il caso Feltri in Senato: carcere fino a 18 mesi per chi propaganda idee razziste


Il caso Vittorio Feltri arriva in Senato. Nonostante il maldestro tentativo di fare marcia indietro del direttore editoriale di Libero, il quale ha cercato di mettere una pezza con un post su Twitter affermando che la frase “i meridionali in molti casi sono inferiori” non aveva accezione antropologica, ma economica, non diminuiscono lo sdegno e le proteste. Un teatrino indegno quello tra lui e Mario Giordano, che si è dissociato senza scusarsi, anzi cercando di giustificare il direttore definendolo “un grandissimo giornalista”.

Feltri nel corso degli anni si è lanciato in numerose invettive contro il Mezzogiorno, sempre facendo leva su pregiudizi e slogan adatti alla Lega di Umberto Bossi. La sua ritrattazione non sembra per nulla credibile alla luce sia dei “precedenti”, sia del contesto in cui ha pronunciato la frase incriminata.

Il caso è arrivato anche in Parlamento grazie alla senatrice Sabrina Ricciardi. Di seguito quanto da lei dichiarato:

“+++ VITTORIO FELTRI, BASTA OFFENDERE IL SUD: PORTO IL CASO IN SENATO! HO SCRITTO UN’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE. GRAVISSIMA ANCHE LA MANCATA STIGMATIZZAZIONE DEL CONDUTTORE! RICORDO CHE IL CODICE PENALE PREVEDE L’ARRESTO O UNA MULTA SALATA PER CHI PROPAGANDA IDEE FONDATE SULLA SUPERIORITA’ O SULL’ODIO RAZZIALE!

“Care amiche ed amici,

“Ieri (il 21 aprile, ndr), nel corso della trasmissione ‘Fuori dal coro’, il giornalista Vittorio Feltri ha proferito queste parole molto gravi: “Credo che i meridionali in molti casi siano inferiori (…). Del resto noi settentrionali che andiamo a fare in Campania, i parcheggiatori abusivi?”.

“Come cittadina del Mezzogiorno, prima ancora che come membro della “Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”, ho sentito il dovere di attivarmi immediatamente scrivendo un’interrogazione rivolta al Ministro dello Sviluppo Economico.

“Nel ricordare che il giornalista Vittorio Feltri si rende spesso complice di vulgate finalizzate a screditare la popolazione del Mezzogiorno d’Italia, nell’interrogazione ho ricordato che il codice penale (art.604 bis) prevede la reclusione fino ad un anno e sei mesi o la multa fino a 6.000 euro per chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico.

“Ho così chiesto al Ministro di sapere se ritenga che le parole pronunziate da Vittorio Feltri possano fomentare stereotipi negativi contro i cittadini meridionali e, in caso affermativo, quali azioni si intenda perseguire avverso il dottor Feltri.

“Analogamente, ho inteso sollecitare il Ministro anche in merito all’eventuale responsabilità oggettiva di Rete 4 e del conduttore Mario Giordano, che non è intervenuto stigmatizzando l’accaduto.

“Ritengo l’accaduto gravemente lesivo della dignità dei meridionali, soprattutto considerando che la trasmissione è stata vista da milioni di cittadini. Né bastano le scuse di chi s’è macchiato di un gesto così grave. È arrivato il momento che finalmente qualcuno risponda in ogni sede delle proprie responsabilità.

“Infine, questa interrogazione vuole essere anche un monito per il futuro: queste circostanze vergognose non dovranno mai più verificarsi: per rispetto dei cittadini, del Paese, di noi istituzioni e della categoria dei giornalisti!”


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