Prostitute senza mascherina, Striscia cancella il servizio: niente scuse alle donne schiavizzate


È stato un servizio a dir poco assurdo, quello sulle prostitute senza mascherina, mandato in onda da Striscia la Notizia nella puntata di mercoledì sera. L’inviato, Luca Abete, si era recato da queste donne accusandole di essere un veicolo di contagio del coronavirus perché non indossavano la mascherina, aggiungendo un’ulteriore umiliazione verso coloro che sono costrette a vendere il proprio corpo, schiavizzate, ridotte a oggetto, picchiate, a contatto con maniaci e criminali. Un servizio che ha attaccato gli ultimi, le vittime, e non i carnefici.

Ieri abbiamo messo in luce tale aspetto, e la risposta degli utenti è stata spietata nei confronti di Luca Abete e di Striscia la Notizia. Una pioggia di critiche, molto forti, che hanno spinto a eliminare il video del servizio sia sulla pagina Facebook dell’inviato campano, sia sul sito della trasmissione (si può controllare qui). Evidentemente si sono accorti di aver esagerato e, giustamente, hanno fatto un passo indietro. Solamente chi non fa è esente da errori, i quali a volte possono essere molto grossolani.

Nessun mea culpa però è stato rivolto a quelle donne, quando invece chiarimenti, scuse o servizi riparatori giungono puntuali se ad essere presi di mira sono altri personaggi. Ricorderete tutti, ad esempio, la polemica sul dottor Ascierto. In questo caso, al contrario, sembra che si sia voluto far passare la polemica sotto traccia e facendo finta di nulla il filmato è stato fatto sparire. Forse perché sono solo prostitute, persone al di sotto perfino dell’ultimo gradino della scala sociale? Oppure perché la polemica non è stata ripresa dai quotidiani nazionali, evidentemente disinteressati all’argomento?


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