Coronavirus, Ciro ricoverato a 32 anni senza patologie pregresse: “Giovani state attenti”


Ciro e il compagno Gianni sono una giovane coppia e insieme hanno vissuto momenti difficili a causa del Coronavirus. Ciro è un ragazzo di 32 anni che giorni fa è stato ricoverato in ospedale a causa del Covid-19 e il compagno Gianni gli è stato “vicino” per tutta la durata del ricovero dall’esterno dell’ospedale, osservandolo costantemente dalla finestra.

Mentre il suo compagno lottava tra la vita e la morte, nei giorni scorsi Gianni aveva voluto rilasciare a VesuvioLive la sua testimonianza riguardo i rischi legati al Covid-19. In una successiva intervista rilasciata a Le Iene ha poi affermato: “Anche io all’inizio pensavo che ci fosse un po’ di allarmismo. E invece ora scrivo a tutti di stare attenti e non sottovalutare il coronavirus anche se si è giovani e sani”.

Il 28 ottobre Ciro è tornato a casa e ora entrambi i ragazzi vogliono lanciare un messaggio ai giovani, che troppo spesso sottovalutano il virus. “Ho passato dei giorni bruttissimi in ospedale, chi non entra lì dentro non può capire“, afferma Ciro, ricoverato al Cardarelli per 9 giorni.

“Un po’ di giorni fa Ciro aveva la febbre, si sentiva poco bene, aveva un po’ di mancanza di respiro quando tossiva”, racconta il suo compagno Gianni. Domenica 18 si è sentito male, gli mancava proprio il fiato. Siamo andati al Pronto Soccorso al Cardarelli di Napoli. Lui è risultato positivo al Covid e dalla tac gli hanno riscontrato una polmonite bilaterale“.

“Io forse ero uno di quelli un po’ scettici – dichiara Ciro – Credevo a quello che stava succedendo, ma non che fosse così grave e poi mi sono ritrovato a 32 anni senza mai aver avuto patologie pregresse in ospedale, con l’ossigeno, è stato veramente molto pesante”.

Anche per Gianni vedere il fidanzato in quello stato è stato difficile. “In tredici anni che stiamo insieme lui è sempre stato sanissimo. Quando l’ho visto che non riusciva nemmeno a dirmi di andare in ospedale perché respirava malissimo mi sono spaventato molto. I primi giorni è stato terribile. Dal quarto giorno lo hanno portato in una stanza dove c’era una finestra che dava sulla strada. Così mi sono piazzato fuori dall’ospedale per quasi dieci giorni. Ogni tanto quando riusciva ad affacciarsi alla finestra ci vedevamo. Tornavo a casa solo a dormire, avevo paura che gli potesse succedere qualcosa”.

“Da oggi sono a casa perché da due giorni mi avevano tolto l’ossigeno e riuscivo a respirare da solo anche se la polmonite me la porterò per un bel po’ – prosegue Ciro – Non vuol dire niente essere giovani, essere sani, vi dovete riguardare sempre, dovete sempre avere le mascherine e dobbiamo stare attenti tutti, giovani, anziani, bambini perché questo virus non perdona nessuno“.


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