Caffè espresso patrimonio Unesco, vittoria per Napoli: è candidata con Venezia

caffè patrimonio unesco - Gran Caffè Gambrinus


Il Ministero delle Politiche Agricole ha candidato il caffè espresso italiano a diventare Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’Unesco, come espressione di un rito appartenente alle comunità di Venezia e Napoli. In particolare, ad essere candidato è “Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli”.

Lo ha annunciato Gian Marco Centinaio, Sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, che ha affermato: “In Italia il caffè è molto di più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito, è parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della nostra socialità che ci contraddistingue nel mondo. Siamo molto soddisfatti di essere arrivati ad una candidatura unitaria”.

Ad esultare, a Napoli, è in particolar modo il Gran Caffè Gambrinus che è stato sempre il centro del comitato promotore con riferimento alla candidatura partenopea.

Caffè espresso italiano Patrimonio Unesco: lo “scontro” tra Venezia e Napoli

Il Ministero ha dunque trovato una sintesi tra le due candidature, quella di Venezia e quella di Napoli, dopo che la prima era stata inizialmente favorita perché avanzò la proposta prima della città partenopea, che si è mossa con un anno e mezzo di ritardo: a metà 2020, contro l’inizio del 2019 dei veneti. Si è scelto, alla fine, di “accodare” Napoli al resto d’Italia: in tal modo oltre a dimostrare unità, si scongiura anche una candidatura solitaria e successiva di Napoli – che era stata ipotizzata – che certamente non avrebbe fatto fare una bella figura all’Italia.


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