Meridionalisti in festa: scoperta la statua di Ferdinando IV di Borbone a San Leucio


A salutare i visitatori di San Leucio ora c’è anche una statua in bronzo di Ferdinando IV di Borbone. Si è tenuta infatti, domenica 29 maggio 2022, l’inaugurazione da parte del comune di Caserta della statua del sovrano, una grande opera di don Battista Marello di 2.20 metri di altezza e 500 chili, presentata dal sindaco Carlo Marino e dall’assessore Enzo Battarra, fortemente voluta da tanti cittadini ed associazioni, centinaia di persone presenti.

In un’epoca in cui le statue vengono abbattute in diverse parti del mondo per cancellare la memoria, quando potrebbero essere chiuse in un museo, anche quando si tratta di personaggi che hanno rovinato dei territori, San Leucio diventa patria di una riscoperta storica senza precedenti: le statue di chi ha fatto grande il Sud vengono presentate al pubblico.

Inaugurazione della statua di Ferdinando IV di Borbone: presenti i neoborbonici

Di seguito la dichiarazione del presidente del Movimento Neoborbonico, Gennaro De Crescenzo: “Questo evento è comunque il frutto del lavoro continuo e trentennale di ricerca e divulgazione realizzato in questi anni da tutti noi. San Leucio fu un meraviglioso progetto diverso da tanti altri progetti di quegli anni rispetto agli altri paesi europei per un aspetto: fu realizzato!”.

“Per i “distratti” che parlano di re Ferdinando solo come artefice di San Leucio, una “brevissima” sintesi delle sue opere senza dimenticare che, grazie all’eroismo del suo popolo, riuscì a strappare il Regno di Napoli ai francesi nel 1799 (oltre 60.000 le vittime napoletane-cristiane-borboniche ad opera dei francesi e di pochi giacobini locali)”.

“La fabbrica dei Granili, le grandi biblioteche nazionali di Napoli e Palermo, il Foro Carolino, la nuova Piazza Mercato, i teatri del Fondo, di San Ferdinando e dei Fiorentini, la villa di Chiaia, l’istituzione di collegi per ragazzi e ragazze (tra essi quello del Carminiello a Napoli), l’istituzione di scuole gratuite per ogni comune del regno e di una scuola per muti, la prima nave a vapore d’Italia, i cantieri di Castellammare, la prima cattedra d’economia d’Italia (affidata al Genovesi)”.

“Ed inoltre l’istituzione di collegi militari (la Nunziatella) e di seminari nautici, l’Accademia delle Scienze e delle Arti, la riorganizzazione delle tre università del regno (cinquanta cattedre presso quella di Napoli), i nuovi ministeri delle poste, i decreti per la protezione e lo sviluppo dell’industria e del commercio, la fondazione della Borsa di Cambio, monti frumentari, strade e bonifiche, le industrie siderurgiche e minerarie di Mongiana in Calabria, le fabbriche di armi di Torre Annunziata, i trattati commerciali con Costantinopoli, Tripoli e con la Russia, l’Inghilterra, la Germania, l’Olanda, la Svezia… Se non è “opportuna” una statua al re che realizzò San Leucio e firmò i suoi statuti, quale statua sarà mai “opportuna” nella storia dell’umanità?”.


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