Terra dei fuochi, migliaia in piazza: “Assassini”



Stop biocidio: non poteva esserci miglior istanza di innocenti cittadini che stanno morendo con tutte le altre forme di vita. Se si dovesse realizzare un film sulla giornata di oggi la prima scena potrebbe essere quella di una madre con in braccio il suo piccolo dormiente sulla spalla sinistra, accanto una coloratissima coppia con tanto di cane e una bandiera della pace e a pochi metri una coppia non più giovanissima. Il tutto con il Maschio Angioino come sfondo. La marcia ha infatti visto partecipare tutti, giovani, famiglie, anziani, adolescenti e uomini delle istituzioni.

Come in tutte le iniziative generali, cioè trasversali e non incentrate solo su un argomento caro ad una parte politica, variegati erano i modi di marciare e protestare. Triste e grigio (e come poteva essere diversamente?) il dissenso espresso dai genitori con le foto dei lori piccoli cari uccisi dalle nefandezze e dalla fame di profitto dei delinquenti che hanno fatto ciò che ormai è noto a tutti; più euforica e vivace la protesta dei ragazzi delle scuole, forse anche troppo euforica è stata la manifestazione in generale, troppo allegra per protestare contro la camorra, l’imprenditoria e la politica che hanno “le stesse colpe” come scritto su uno striscione che padroneggia in piazza Bovio ai piedi della statua di Vittorio Emanuele II a cavallo.

Terra dei fuochi -fiume in piena

D’indignazione se n’è vista poca. Nonostante la richiesta degli organizzatori di non partecipare alla grande manifestazione di oggi sotto le proprie sigle, molti erano i manifestanti che hanno voluto identificarsi; le Mamme vulcaniche, Legambiente, No Tav, Neo Borbonici con bandiere del vecchio Regno delle Due Sicilie, ultras napoletani della Curva B, Comitati acqua pubblica, ecc… Tante le single, come tanta, tantissima era la gente che nonostante la pioggia (sempre leggera) ha marciato da piazza Mancini fino al Plebiscito.

Terra dei fuochi - fiume in piena

Molte le persone arrivate anche da fuori regione, abruzzesi, lucani e pugliesi, uniti nel dolore delle loro terre. “Stop al biocidio dappertutto, in rivolta anche l’Abruzzo”, recita uno slogan. “Assassini!” grida un padre indignato, «dobbiamo rispondere con la violenza, come sono stati violenti loro con noi» tuona una giovane donna che spinge il passeggino e getta uno sguardo sul viso del suo bel bambino. Basterà tutto ciò? L’augurio è che la manifestazione odierna sia solo l’inizio di un lungo percorso impegnativo che veda i cittadini con fiato sul collo della politica, colpevole e non, perché è su questa che si deve vigilare ed esigere non legalità ma giustizia, iniziando dalla bonifiche.

 


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