“Morti e stramuorti”, il nuovo insolito reality in stile partenopeo


Negli ultimi anni i reality show hanno letteralmente spopolato all’interno dei palinsesti delle reti televisive italiane e non solo. Un fenomeno che ha avuto un notevole successo: vedere in diretta cosa accade nella vita dei concorrenti, sbirciando palesemente nel loro quotidiano ha appassionato letteralmente il pubblico. Dall’altro lato c’è chi li ha criticati perché non rispettano la privacy e c’è chi li trova decisamente inutili.

L’ultima news in tema di reality arriva dal territorio campano: dal primo dicembre 2014 DeASapere HD, canale divulgazione per la famiglia di De Agostini, si trasformerà in Sky Explora e trasmetterà “Morti e stramuorti”, nuovo docu-reality incentrato sulla una famiglia Dell’Anno, di San Giovanni a Teduccio, titolare di un’agenzia di pompe funebri.
Lo speciale in anteprima andrà in onda per circa un’ora la sera della Vigilia di Natale per poi essere trasmesso regolarmente in primavera ogni mercoledì sera.
I protagonisti sono il signor Umberto ed i figli  Francesco, Massimo e Mirco, che collaborano a loro volta con cinque schiattamuorti di fiducia, i cui nomi si rifanno alla Smorfia napoletana:  O’ Sciupafemmine, O’ Caposquadra, O’ Marocchino, O’ Jolly ed O’ bello.  Il primo è solito chiedere il numero di telefono alle donne che partecipano ai funerali. Non perde dunque occasioni per flirtare, anche in circostanze non proprio adatte.

È stata introdotta per l’occasione una nuova fascia di palinsesto che si chiama “Funeral”, interamente dedicata a quella che viene definita “l’unica certezza nella vita di ognuno di noi”. Verranno trasmessi anche reality inglesi sulla stessa lunghezza d’onda: “La morte ti fa boss” incentrato sul lavoro di impresario di onoranze funebri sempre in un giro fra le agenzie funebri inglesi.

Massimo Bruno, direttore dei canali tv De Agostini, ha affermato che la sua decisione di trasmettere un programma con questo “insolito” tema è dettata dal fatto che in Italia la morte è sempre stato un argomento abbastanza scomodo, quasi un tabù di cui nessuno è propenso a parlare a discapito dell’estero, dove sono già stati lanciati programmi del genere.

Inoltre racconta che i cast sono stati organizzati in tutta Italia ma solo lo spirito dei partenopei si è prestato bene allo scopo del reality. Sono stati particolarmente colpiti da un bambino intento a giocare con carro funebre giocattolo piuttosto che con le classiche macchinine. Ciò li ha convinti sempre più ad aver fatto la scelta giusta.

Questo nuovo reality piacerà ai napoletani o urterà la sensibilità di qualcuno?


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