In questo luogo, Carcarella e Ficucella, due collettori, raccordarono le acque tra loro, convogliandole in un solo condotto: da qui la corrente fluiva dal monte Taburno fino alla Reggia di Caserta. Nell’area del Fizzo si trova il primo di 67 torrini che caratterizzano il percorso dell’acquedotto fino a Caserta.
Il ponte Carlo III, posizionato al confine tra Moiano, Airola e Bucciano, è il primo dei ponti progettati da Vanvitelli lungo il corso dell’Acquedotto. Esso è costituito da 4 archi e realizzato in tufo e pietra calcare. Sotto uno degli archi passa il fiume Isclero e questo arco è caratterizzato dalla presenza di due lapidi, una per ogni lato, con la seguente iscrizione: “CAROLUS ET AMALIA UTR. SIC. ET. HIER. R. A.D. MDCCLIII”, che ricordano l’anno di posa della prima pietra dell’Acquedotto Carolino.
Sia l’Acquedotto Carolino che le Sorgenti del Fizzo, sono stati inclusi dall’UNESCO nelle liste del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Fonte: www.fondoambiente.it