La vicenda fa riflettere: il caso non è paragonabile alla drammatica morte di Tiziana Cantone, né tantomeno può essere accostato alla vicenda delle foto hot rubate a Diletta Leotta. Eppure c’entrano temi come il cyberbullismo, i free porno, la privacy, la cyber-reputazione.
Il filmato che vede protagonista a sua insaputa la 30enne stabiese è infatti finito sotto la rubrica Video Rubati, una nuova categoria di filmati pornografici che, da qualche tempo, è in vetta alla ricerche del pubblico appassionato di portali a luci rosse.
Impossibile in questi casi difendersi, evitare di essere filmati o, peggio ancora, impedire di finire al centro di uno scandalo sessuale, anche se non consenzienti. Ancora più difficile che i portali hard rimuovano i filmati.
Nel caso della giovane di Castellammare, è stato un amico ad avvisarla di essere finita su un sito porno ma gli admin non vogliono saperne di cancellare il filmato.
Cosa si può fare? E’ evidente che è necessario un intervento del legislatore che punisca chi ruba foto o video intimi e che, al tempo stesso, prenda provvedimenti soprattutto contro chi, diffondendoli, ci guadagna. E anche molto.