Il prefetto: “Facciamo fare lavori utili ai rifugiati”. De Magistris risponde


L’emergenza migranti si fa sempre più accentuata in Italia, dove migliaia di rifugiati si trovano costretti in centri di accoglienza sempre più affollati. Queste persone vivono alla giornata aspettando solo l’arrivo dei pasti e senza la possibilità di lavorare, svagarsi e provare a costruirsi il proprio posto nella nostra società. Mentre mezzo paese li accusa di essere parassiti, o peggio, qualcun altro ipotizza soluzioni più o meno efficaci per integrare queste nuove vite nel funzionamento e nella quotidianità della nostra cultura.

Il prefetto casertano Mario Morcone, responsabile dell’Immigrazione in Italia, ha espresso in un’intervista con il Corriere della Sera il suo punto di vista sulla questione ed ha spiegato il suo piano per rendere possibile l’integrazione: “Coinvolgiamo nel lavoro i migranti”. Per Morcone è questa l’unica soluzione e l’unico modo per andare incontro a queste persone disperate. Il prefetto ha mostrato innanzitutto i vantaggi economici di una simile iniziativa, già intrapresa da alcuni sindaci autonomamente: ai migranti lavoratori verrà fornita un’indennità con la quale potranno rimborsare il paese del servizio di assistenza fornito.

Un’evoluzione che, però, ha anche un importante valore umanitario: “Non possiamo più lasciare queste persone appese in attesa di un destino che cada dall’alto. E che si abbrutiscano passando la giornata ad attendere il pranzo e la cena” spiega Morcone. In effetti, un lavoro potrebbe dare a queste persone un nuovo scopo, un modo per trascorrere le giornate e per sentirsi parte integrante della comunità che li ospita.

Ovviamente questo tipo di servizio non potrebbe mai essere obbligatorio, la nostra Costituzione vieta qualunque forma di lavoro “forzato”, ma potrebbe avere un sistema premiale per tutti quelli che decideranno di dedicarsi attivamente al lavoro: “Chi mostra buona volontà e capacità di inserirsi nel nostro contesto sociale potrebbe ottenere un’attenzione diversa nell’accoglienza”.

Alla proposta di Morcone, ha già risposto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, commentandola all’Adnkronos: “Proposta civile e democratica. Stiamo lavorando, di intesa con la prefettura, per utilizzare sempre di più gli abitanti della nostra città, e tra questi i rifugiati che si trovano nel nostro territorio, per attività di interesse per la città – specifica il sindaco – come la pulizia, il decoro, servizi di custodia insieme al personale stabilmente destinato”.

“Sinora un certo pensiero unico, anche molto improntato su politiche  liberiste e a tratti razzista, ha interpretato il povero, l’immigrato, come uno scarto sociale, un peso economico – osserva – Per un sindaco quando arrivano ondate di immigrati è un problema da gestire, la strada politica più semplice sarebbe dire che si è lasciati soli, che non si hanno abbastanza soldi, ma a Napoli e in altri Comuni del Sud si sta lavorando in controtendenza rispetto ad altri sindaci che pensano a respingimenti, ad alzare muri e barriere”


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI