Tante offerte di lavoro per estetiste ma con paghe da fame. Ecco perchè


E’ risaputo alla maggior parte degli italiani che siamo in un periodo non molto favorevole in termini di opportunità lavorative. Per questo motivo abbiamo provato a sondare tra le varie offerte presenti sul territorio, valutando in termini di requisiti ed oneri, quella che avrebbe potuto maggiormente meritare attenzioni in questa ricerca-inchiesta in cui ci siamo finti interessati ad un impiego in qualità di estetista, mestiere molto in voga a Napoli soprattutto tra le donne.

Sbirciando su sezioni cartecee dedicate alle offerte e siti internet specializzati, abbiamo trovato moltissimi annunci in cui si ricercano figure professionali da inserire in contesti lavorativi già avviati. Nei brevi colloqui telefonici, le proposte lavorative erano pressoché le stesse: un orario di lavoro full-time, alternato da alcune proposte di sei ore giornaliere (9:00/15:00), per una somma mensile che oscillava dai 400 euro arrivando ad un massimo di 550 euro.

Durante la nostra ricerca abbiamo avuto modo di confrontarci con titolari di attività che, per fronteggiare la crisi, propongono un tipo di collaborazione con retribuzione “a percentuale”, ovvero un tipo di compenso commisurato al lavoro svolto, di cui al dipendente è destinata una parte. Il denominatore comune di tutti questi confronti telefonici è stata la predilezione verso le ragazze giovanissime, le quali hanno in corso gli studi ed è più facile barattare l’indennità dello stipendio.

Abbiamo cercato di approfondire l’argomento con un inserzionista, cercando di capire quale fossero le motivazioni che spingono gli imprenditori ad avere dei comportamenti simili. Sostanzialmente le motivazioni sono state ricondotte essenzialmente al lavoro presso il domicilio delle clienti da parte di estetiste che intraprendono questo mestiere senza avere un’attività e alle moltissime offerte a prezzi molto ridotti presenti sul sito internet gruopon.it.

L’esasperazione di questo imprenditore, nel suo tono di voce, ci è sembrato abbastanza credibile ma in ogni caso non può giustificare il fatto che, tutte queste circostanze vadano ad incidere così gravosamente sulla retribuzione delle dipendenti che, ricordiamo, per ottenere la qualifica, oltre all’impegno per conseguirla, affrontano spese non indifferenti: circa 1.500 per ogni anno. Come già sottolineato precedentemente, a volte l’assunzione è proposta anche a corsiste ma l’assunzione deve essere rivolta esclusivamente a chi è già in possesso della qualifica.

La legge prevede  l’assunzione a titolo di apprendistato nella quale è previsto la precisazione dell’inter formativo e un esplicito divieto di stabilire la retribuzione dell’apprendista/dipendente in base al cottimo. Premesso che non si possono superare le 8 ore giornaliere, o in alternativa, le 40 settimanali, la retribuzione varia in base al livello del contratto. Sicuramente il compenso è inferiore rispetto a quello di un lavoratore qualificato di riferimento. Conclusosi il periodo di lavoro/formazione il datore può proporre un’ assunzione vera e propria, trasformando così il contratto.

Auspicando in una ripresa economica generale nel più breve tempo possibile, speriamo che anche gli imprenditori e commercianti partenopei, tentino di rendere giustizia negli orari di lavoro e rispettive paghe nel rispetto dell’operato dei loro dipendenti come tali e soprattutto come persone, facendo uno sforzo.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI