Rione Sanità, Padre Loffredo: “Siamo in guerra”. Perché le telecamere sono spente?


Poiché siamo in guerra, e non solo al rione Sanità, la videosorveglianza dovrebbe essere il primo strumento. È avvilente constatare che siamo ancora in attesa di impegni e promesse“. È con queste parole, rilasciate a Repubblica, che Padre Loffredo attacca le istituzioni. Al rione Sanità c’è la guerra, ma mancano gli strumenti per combatterla. Bande rivali si sparano contro a vicenda, e a farne le spese sono i residenti innocenti. Il simbolo di questa assurda faida è Genny Cesarano. Dalla sua assurda morte ad oggi, nulla sembra essere cambiato.

Era il 6 maggio scorso quando l’allora ministro degli Interni Angelino Alfano prometteva soldi per migliorare i sistemi di videosorveglianza a Napoli: “Abbiamo messo 19 milioni per le telecamere e ringrazio De Luca che ne ha messi altri 5 per riparare i sistemi”. A fargli eco, mesi prima, anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che a sua volta prometteva “Entro la fine del 2016 avremo mille telecamere in perfetto funzionamento a Napoli“.

Al Rione Sanità, però, delle telecamere installate oltre la metà non funzionano, come denunciato da Repubblica. Una beffa atroce, come spiega Padre Loffredo: “Non avevamo i dettagli o la certezza numerica, non ce lo venivano a raccontare le istituzioni. Ma la percezione è quella. Anche i figli delle tenebre sanno che le telecamere esistenti funzionano poco o niente“.


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