Il disegno di legge italiano prevedeva in ogni caso uno ius soli temperato, con la cittadinanza concessa soltanto se uno dei genitori si fosse trovato in Italia da almeno 5 anni legalmente. Se il genitore non avesse avuto la cittadinanza di un paese dell’Unione Europea, avrebbe dovuto avere anche un certo reddito, un alloggio adeguato e aver superato un test di conoscenza della lingua italiana.
Una cittadinanza che, dunque, non sarebbe stata regalata come hanno fatto intendere diversi esponenti politici, in maniera populista, facendo leva sul razzismo per raccattare voti. Queste le parole del sindaco di Napoli:
«Oggi sarò in sciopero della fame aderendo alla “staffetta”. Lo ius soli è un diritto costituzionale ed è quindi necessario che il parlamento italiano lo sancisca attraverso una legge dello Stato. È anche un dovere etico e di giustizia sociale che il legislatore deve garantire per questa e per le prossime generazioni. In questo modo sicurezza e pace si consolidano. Culture e diritti rafforzano la vita».