Titty Astarita: “Salvini non è il demonio. Non sono razzista, sono stata discriminata”


Un vero polverone quello che si è alzato ieri. Protagonista di questa vicenda è Titty Astarita, calciatrice dell’Afro-Napoli United esclusa perché candidata in una lista civica di Marano che sostiene la Lega di Matteo Salvini. Può una calciatrice che gioca per una squadra simbolo dell’integrazione poter, al tempo stesso, sostenere un partito xenofobo e razzista come la Lega?

La capitana della squadra femminile dell’Afro-Napoli è stata subissata dalle critiche, oltre ad essere stata messa fuori rosa dalla società. Dopo 24 ore di caos mediatico, Titty Astarita ha deciso di parlare, e lo ha fatto rilasciando una lunga intervista al Corriere del Mezzogiorno.

Astarita spiega come abbia dovuto rendere momentaneamente invisibile il suo profilo Facebook a causa degli insulti ricevuti, “da quelli più teneri, del tipo ‘sai cosa era Afro-Napoli e non dovevi candidarti’, ad altri più biechi, tipo ‘stai facendo tutto questo casino solo per raccattare voti’“.

La 27enne spiega di non essere “Salviniana, non sposo le politiche del vicepremier e se la vuol sapere tutta, mai farei un selfie con Salvini”. Le idee politiche, secondo la calciatrice, non collidono con gli ideali dell’Afro-Napoli: “Io ho le mie idee, che sono di centrodestra. Sì, sono di centrodestra, così come molte mie compagne di squadra sono di centrosinistra o di estrema sinistra. Ognuno può avere le idee che vuole. Non pensavo che il colore politico potesse collidere con la voglia di fare sport. Non sono razzista e sposo in pieno gli ideali di AfroNapoli“.

Nonostante l’esclusione, Titty Astarita vuole continuare a giocare a calcio: “Stiamo ipotizzando di comporre una squadra tutta nostra, autofinanziata, con un nuovo nome. Abbiamo chiesto alla Lega una deroga sui tempi di iscrizione. Aspettiamo. Poi, anche altre società ci hanno già chiamato per prenderci in blocco“.

In un’intervista rilasciata al Mattino, invece, la giovane spiega di aver “subìto un’autentica discriminazione“, non credendo che la “passione per il calcio fosse messa in discussione da un candidatura con una lista civica che condivide con la Lega un progetto politico“. “Anche se fossi stata con la Lega – spiega ancora – non comprendo dove sia il problema. Salvini non è il demonio“.


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