Dall’inizio dell’anno si siano verificati già altri sei decessi, su quattordici casi, per un totale di sette morti. Il 50% di mortalità è un dato preoccupante, soprattutto se si pensa che ad incidere sono stati soprattutto i tempi di diagnosi. Infatti, la meningite è curabile solo se viene individuata nelle sue fasi iniziali.
Nel caso specifico, il 22enne veniva da due giorni di febbre alta e due ricoveri in altrettanti ospedali: uno di Napoli e uno di Acerra. A riferirlo è Il Mattino. Come detto, il giovane è la settima vittima causata dalla meningite in questo 2018. L’ultimo era stato un uomo di 46 anni di Portici, ma non vanno dimenticati i casi anche di bambini piccolissimi come una bambina di poco più di un anno, deceduta a gennaio, e un’altra di sette mesi, morta a marzo.