“La tredicesima fatica di Ercole”, è cambiata la mitologia del lavoro


La tredicesima fatica di Ercole”  è un documentario, totalmente inedito ed autoprodotto da tre ragazzi napoletani, che hanno riunito le loro competenze sotto il segno di una neonata casa di produzione, CentrARTI: Roberta Errico, 26 anni, laureanda in giurisprudenza con esperienze da attrice e di regia teatrale, Giovanni Palermo, 26 anni, operatore di montaggio e di ripresa ,anche lui con alle spalle numerose esperienze da attore e Flavio Ciotola, 30 anni, laureato in tecnologie alimentari, musicista. Affermano che il progetto sia nato dalla voglia di confrontarsi con i loro coetanei riguardo i problemi relativi al mondo del lavoro. Tramite queste testimonianze hanno voluto tradurre in un linguaggio che non fosse di soli numeri e dati,la realtà lavorativa che li circonda.

Che li circonda nel vero senso della parola! Perché le interviste sono ambientate a Napoli e perché le domande sono rivolte a 6 giovani di età compresa tra i 22 e i 29 anni, ognuno di loro rappresentativo di un ambito lavorativo diverso: un tecnico luci/macchinista, una precaria, un laureato, che svolge un lavoro diverso da ciò che ha studiato e che coltiva la passione per la musica, un’attrice, un coltivatore diretto che si occupa di agricoltura biodinamica ed un libraio.

Ad Ercole, Eracle nella mitologia greca, fu vaticinato dalla Pizia di Delphi di dover superare dodici imprese, stabilite dall’odiato Euristeo, per poter espiare la sua colpa. Ma senza colpe da espiare, rimane solo il sollievo della sopravvivenza.

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A queste giovani donne e giovani uomini la suddetta conclusione non piace. La tredicesima fatica alla quale si sottopongono ogni giorno questi moderni eroi, consiste nel superare le difficoltà legate al mondo del lavoro, le cui logiche cambiano e spesso ci penalizzano. “Povera la nazione che non vede e non alimenta le potenzialità dei suoi cittadini, costringendoli ad accontentarsi della mediocrità, che non stimola i suoi giovani e li umilia attraverso una burocrazia inutile”.

Il documentario risulta essere un’indagine su alcuni lavoratori utile, oltretutto, a ricostruire l’immagine di un luogo e di una gioventù distante anni luce dal folklore che li dipinge svogliati e intenti ad alimentare furbamente un sentimento di pietà verso se stessi.

Una peculiarità nella realizzazione delle musiche, consiste nel fatto che sono state composte in presa diretta seguendo il ritmo e l’emotività dei dialoghi, delle immagini e dei testi presenti nel documentario.

Il documentario verrà proiettato per la prima volta venerdì 23 maggio 2014, alle ore 21:00, a Napoli, in particolare al Vomero presso lo spazio teatrale Artefia, vico Cacciottoli 53.

 

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