Napoletano ucciso a Milano, ipotesi trappola: famiglia voleva vendicarsi per gli abusi

Foto di repertorio


Comincia a farsi strada una maggiore chiarezza nelle indagini per capire i moventi che hanno portato alla morte nello stesso giorno, ma in momenti diversi, di due napoletani nel Milanese. Inizialmente i Carabinieri non avevano escluso un’ipotetica correlazione tra i due omicidi, ma dopo solo pochi giorni i due omicidi sembrano essere due casi da analizzare in maniera differente.

Il 63enne ucciso a Rozzano è stato raggiunto da colpi di pistola, sparati dal genero. Infatti l’uomo avrebbe colpito a morte il suocero dopo aver scoperto che l’anziano aveva abusato della figlia di appena due anni. Uno scandalo che in realtà risale a qualche tempo fa, tanto che l’uomo di 63 anni decise di trasferirsi di nuovo a Napoli e far placare le acque. Questo è quanto è emerso ieri dalle indagini degli inquirenti, che hanno ricostruito anche bene la dinamica dell’omicidio. Il genero sarebbe stato accompagnato da un complice in scooter.

Ma gli inquirenti stanno analizzando un’altra pista. È stato ipotizzato che tutta la famiglia del 63enne potesse aver tramato una trappola vendicativa nei confronti dell’uomo. Gli investigatori pensano che l’invito di uno dei figli dell’uomo a tornare a Milano, avrebbe funzionato da esca per ucciderlo. E quindi che grazie alla collaborazione dell’intera famiglia, la figlia del 63enne e mamma della piccola violentata, avrebbe trovato vendetta.


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