Sangue infetto, sentenza shock a Napoli: imputati assolti perché “il fatto non sussiste”


Si conclude il processo sullo scandalo originatosi oltre 20 anni fa con una sentenza che ha assolto tutti gli imputati, perché secondo il giudice: “il fatto non sussiste”.

La giustizia ha sentenziato che nessuno è colpevole dello scandalo sanitario successo a Napoli, che ha avuto origine negli anni ’90, in cui venne trasfuso sangue infetto a pazienti emofiliaci i quali contrassero virus e malattie croniche gravissime, causando anche il decesso di alcuni di essi.

Secondo la sentenza gli imputati non possono essere condannati per omicidio colposo, perché se c’è stato un nesso di casualità tra il decesso dei pazienti e la somministrazione del prodotto, non è stato certificato quale emoderivato avesse specificamente causato il contagio del singolo paziente.

Ovviamente la sentenza ha lasciato spiazzati tutti i parenti delle vittime che non solo hanno perso i propri cari, ma non hanno ricevuto nessun tipo di risarcimento. Sul banco degli imputati figuravano Duilio Poggiolini, l’ex direttore generale del ministero della Sanità, un ex manager del Gruppo Marcucci, un ex infermiere e i dipendenti di un’azienda specializzata nella raccolta e il trasporto di sangue.


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