Le Univergames di “padre joystick”: le gare delle Universiadi dedicate ai videogiochi


Alle Universiadi 2019 di Napoli sono in corso delle gare particolari guidate da Don Patrizio Coppola, anche detto “padre joystick”: si tratta di gare di videogame, la cosiddetta Univergames.

Al Main Press Centre della Mostra d’Oltremare si stanno quindi svolgendo gli Univergames, i campionati per videogiochi su PS4 proposti dalla Valletta Institute assieme a Iudav, Università di Solofra che ha ideato un corso di laurea in Arti Digitali, Animazione e Videogiochi.

Tornei di Tekken 7, Super Mario Bros, Team Racing e tanti altri giochi sono aperti a giornalisti in pausa dal lavoro o agli stessi atleti in pausa da gare e allenamenti.

Così come riporta Repubblica, ecco le parole di Don Patrizio Coppola, fondatore egli stesso di Valletta Institute e Iudav:  “Tutto nasce dalla passione per i videogiochi, un’arte cui ho voluto trovare una collocazione accademica, per creare professionisti del settore che è in forte crescita.

“L’obiettivo, entro un anno, è il campionato del mondo di e-sport tra le università mondiali, mentre il “Cio” ha aperto ufficialmente ai giochi elettronici come discipline agonistiche.

I cinesi sono fortissimi ma anche i ragazzi italiani si difendono. Ho parlato con i dirigenti della Fisu per proporre un campionato, una Universiade degli e-sports, come accade anche in alcuni sport: la Fifa ha istituito un mondiale del videogame di calcio”.

Grazie alle Universiadi, “padre joystic”, già famosissimo nelle sue zone, ha raggiunto fama mondiale: ma per lui, oltre che una passione, i videogiochi sono anche una buona possibilità di dare occupazione ai giovani della sua zona.

“A Solofra grazie a un accordo con l’Università maltese di La Valletta abbiamo creato un campus universitario per la progettazione dei videogames: i ragazzi studiano arti digitali, animazione e videogame perché sono forme d’arte e anche una professione.

Gli studenti imparano tutti gli aspetti della realizzazione di un videogioco, dal soggetto, alla programmazione, alla grafica 3d. Sviluppano giochi per le piattaforme, le console, le app.

“In particolare i giochi che vanno di più sono i picchiaduro e gli sparatutto. Al primo corso avevamo 40 studenti e 33 di loro hanno già trovato un lavoro nelle major internazionali e sono al lavoro in giro per il mondo.”

“Con i ragazzi dell’accademia stiamo lavorando a un videogame sul catechismo, perché non si può più aspettare, bisogna parlare con i giovani e usare i loro linguaggi”.


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