Sparatoria all’alba nei Quartieri Spagnoli: è il terzo episodio in tre giorni

anonimo


Napoli – Terza notte di paura ai Quartieri Spagnoli. Poco prima dell’alba, intorno alle ore 05:30 sono stati uditi dai residenti alcuni colpi di arma da fuoco.

È la terza volta di seguito che accade. Tutto è iniziato la notte di domenica scorsa quando un giovane implicato in affari malavitosi è stato ferito ad una gamba. La notte tra lunedì e martedì è seguita una stesa di oltre 20 colpi che ha richiamato l’attenzione delle forze dell’ordine.

Questa notte ancora 6 colpi a Piazzetta Concordia. Il rumore sordo delle armi, e le urla degli avventori che invocavano un nome a squarciagola, hanno svegliato tutto il quartiere che si è precipitato in strada o alle proprie finestre all’arrivo delle forze dell’ordine. La paura di assistere al ferimento di un proprio familiare era molto forte. Soltanto all’arrivo delle pattuglie sono cessate le urla e gli spari.

L’apprensione inizia a diventare molto alta. Genitori non vogliono che i figli tornino a casa tardi. Balconi e finestre chiusi per evitare di essere colpiti da proiettili vaganti. Insomma sembra di essere nel bel mezzo di una faida. La situazione è fuori controllo e i residenti iniziano a temere seriamente per la loro incolumità.

Tutto questo sembrerebbe stia avvenendo a causa di una faida tra il clan Mariano ed il clan Saltalamacchia della Pignasecca. Una faida riaccesa da quando il boss Ciro Mariano è tornato ai Quartieri Spagnoli dopo aver scontato ben 27 anni di prigione.

Il clan della Pignasecca in tutti questi anni di assenza del boss Mariano aveva iniziato ad operare anche al di fuori della sua area. Con il ritorno del boss è inevitabile una guerra tra clan che speriamo possa essere stroncata sul nascere dalle forze dell’ordine e dalle autorità.

Non è giusto per gli abitanti della zona vivere con la paura di tornare a casa, di scendere con il proprio cane o di andare a fare la spesa. Un problema alimentato anche dalla chiusura del parco dei Quartieri, con 60 bambini che sono costretti a rimanere in strada tra mille pericoli.

Urge una massiccia presenza di controllo che rendi sicura la zona. Perché tre episodi in tre giorni sono molto più di un campanello d’allarme.


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