Caso Whirlpool. Bloccati i licenziamenti: “Non ci arrendiamo”

Gli ex operai Whirlpool


Napoli– Bloccati i licenziamenti per gli operai della Whirlpool dopo mesi e mesi di lotta. La notizia però è stata accolta con estrema cautela perché nessuno saprà a cosa si andrà incontro.

Finalmente una buona notizia per tutti gli operai della Whirlpool. Hanno bloccato le strade, hanno presidiato il Comune, hanno chiesto il sostegno del Sindaco e delle istituzioni.  Sembrava che niente potesse servire per far cambiare idea alla ditta.

Ma alla fine c’è stata la svolta. Una notizia che a primo acchito ha fatto piangere di gioia i dipendenti e tutte le loro famiglie che vivono in uno stato di precarietà e soprattutto di incertezza.

Dopo una prima battuta però i dipendenti hanno iniziato a porsi alcune domande. Si chiedono se torneranno a lavorare, e da quando. Sono tutti molto felici della scelta di annullare i licenziamenti, ma la questione rimane ancora viva e tutta da definire.

Infatti su questa linea riecheggiano le parole di Vittorio Del Piano: “Stiamo ascoltando solo proclami dal maggio scorso racconta. È per questo che abbiamo accolto questa notizia con un po’ di freddezza. Saremo davvero contenti quando arriverà un piano industriale vero.”

Sulla questione interviene anche Vincenzo Accurso, operaio e delegato sindacale Uilm. Queste le sue parole riportate da Il Mattino: “Continuiamo a rimanere vigili, non ci arrendiamo fin quando non si torna al tavolo ministeriale e ci dicono che la Whirlpool rimane a Napoli con un progetto che porta investimenti. Non ci arrendiamo e andremo avanti più determinati di prima.”

Inoltre anche Francesco Emilio Borrelli ha lasciato alcune dichiarazioni: “La notizia del ritiro della procedura di cessione del sito di Napoli da parte della Whirlpool è senza dubbio un primo passo positivo nella definizione della vertenza. La decisione dell’azienda serve a bloccare le procedure di licenziamento ma resta da definire il destino del sito.

Whirlpool continua a ripetere che mantenere aperto lo stabilimento non è una scelta sostenibile per l’azienda. Sarà necessaria dunque una mediazione ulteriore per addivenire ad una soluzione definitiva che permetta in primo luogo di mantenere i livelli occupazionali. La priorità deve essere il destino delle professionalità attualmente impiegate nel sito“.


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