Il calcio non è solo sport: detenuti e figli si riabbracciano in campo a Poggioreale


Napoli– Ieri mattina a Poggioreale i figli dei detenuti del carcere hanno potuto giocare insieme ai loro papà a calcetto per un momento da trascorrere insieme senza l’ausilio delle sbarre.

Gli unici momenti in cui questi bambini possono vedere i propri padri è infatti attraverso le sbarre. Non discutiamo sulla colpevolezza di queste persone, ma il fatto che i loro figli, innocenti, debbano crescere senza una figura paterna per chissà quanto tempo.

Incontrarli invece su un campo di calcetto ha tutto un altro sapore. È stato, per una volta, come se i papà li avessero portati al parco per stare insieme qualche ora senza tutte quelle guardie penitenziarie che gironzolano intorno e che mostrano le condizioni di vita dei detenuti.

Insomma una parvenza di normalità è giunta a Poggioreale dopo aver toccato già altre realtà come quella di Secondigliano, Santa Maria Capua Vetere, Arienzo San Felice e Carinola.

Un’occasione davvero unica per ambo le parti con i papà commossi per un evento del genere e i figli super contenti di giocare con loro. Un evento che potrebbe ripetersi ancora nel corso del tempo e che rientra nell’ambito del recupero nella società del detenuto.

Inoltre questo evento ha anche ispirato, il “Protocollo-Carta Dei diritti dei figli di genitori detenuti”, adottato dal Consiglio d’Europa come raccomandazione. Si tratta di un documento con le linee guida per preservare i diritti e gli interessi dei minori che hanno un genitore in carcere.


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