Vela Verde, la lettera di Donna Patrizia contro l’abbattimento: “Odio e profondo amore”


Napoli – L’abbattimento della Vela Verde di Scampia sta lasciando molta tristezza tra alcuni partenopei. In particolare Donna Patrizia di Gomorra, ha dedicato una intera lettera su Instagram.

Scampia è il simbolo di Gomorra, la serie TV che ha portato alla ribalta Cristiana Dell’Anna, o meglio conosciuta come Donna Patrizia.

Per l’attrice non è solo un ricordo legato alla sua carriera artistica, ma rivolge il pensiero anche a cosa hanno rappresentato quelle vele. La speranza, era questo che vedeva chi viveva in questo luogo. L’ultima scialuppa di salvataggio, un punto da cui ripartire.

Cristiano Dell’Anna avrebbe voluto certamente ben altra fine per l’edificio. Non voleva che fosse abbattuta, piuttosto che fosse trasformata in qualcosa di grandioso come un simbolo di rinascita.

Queste le sue parole: “Non posso nascondere a me stessa che una parte di me è triste al pensiero che la Vela Verde verrà abbattuta. Quaranta giorni di morte lente per quello che, sì è vero, è stato teatro (reale e di finzione) di malavita. Ma è pur sempre vita. In quelle vele ci hanno abitato, quelle vele hanno rappresentato la necessità di miglioramento, la richiesta di uno sguardo, di attenzione, di una mano.

“Allora, che buttarle giù non sia solo un voler ripulire la faccia per dimenticare di nuovo tutto. Avrei certo preferito, nel mio mondo ideale, che fossero state recuperate, trasformate in qualcosa di grandioso, una università o un museo di arte, qualcosa che simboleggiasse la rinascita. Ma si sceglie di mandarle giù. Per ragioni che non so, forse di costi, forse chissà. Va bene. Ma non dimenticherò mai.

“Quando il male ti tocca, quando lo vedi, anche quando lo interpreti solamente, ti cambia, ti apre gli occhi. Il cuore ti sanguina e lo porterai sempre con te. Ti aiuterà forse ad acuire il pensiero e sofisticare l’anima, per metterla un po’ come Robert Musil ne ‘I turbamenti del giovane Torless’. Perché questo mi suscitano le vele: turbamento di gioia e dolore, casa e prigione, odio e profondissimo amore. E’ difficile parlarne. E’ difficilissimo. Ti voglio bene Scampia. Ti voglio bene”. 


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