Caldoro punta il dito contro De Luca: “Scappa dalle proprie responsabilità”


Napoli – Il capo dell’opposizione del centrodestra in Regione Campania, Stefano Caldoro, ha puntato il dito contro il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sulla scelta di non riaprire come hanno fatto altre regioni italiane con molti più casi di Coronavirus.

Non ci sta e non le manda a dire Stefano Caldoro. La scelta di continuare ad aspettare per la piena ripresa delle attività in Campania da parte di De Luca è secondo lui una decisione irresponsabile.

La sua teoria si basa sul fatto che molte regioni che hanno più problematiche della Campania sul Coronavirus abbiano riaperto tutte le attività previste dal decreto senza limitazioni. Tra queste la possibilità di consumare al tavolo nei bar. La Campania infatti, in termini di decessi e contagi, come nel resto del sud, si trova in una posizione più favorevole rispetto alle regioni del nord.

Queste le parole di Stefano Caldoro a TgCom24: “Il governo è in piena confusione. Difficile ripartire senza aiuti economici, alle imprese che stanno riaprendo sono giunti pochi fondi. Per quanto riguarda la Campania De Luca scappa dalle proprie responsabilità. In Veneto hanno aperto ristoranti e spiagge e la Campania è ancora chiusa. Come ce lo possiamo spiegare?

“È assurdo quello che sta avvenendo in Campania, si tengono chiuse quasi la metà delle attività. In tutto il Sud si sono registrati meno contagi, in altre zone del Paese ci sono stati più casi, lì si spiega una maggiore prudenza. Non al Sud e bene ha fatto la Santelli, da giorni, a mettere in campo più coraggio.

“Intanto ripartono Veneto e Liguria, dove il presidente Toti ha riaperto spiagge, ristoranti e pizzerie. Allora, sono irresponsabili loro o chi scappa dalle decisioni? L’autonomia è responsabilità, non è scappare. Le colpe della mancata organizzazione sono di chi guida la Regione ed oggi rappresentare la Campania chiusa è un danno alle imprese, al turismo.

“Il Ministro Boccia intervenga, la chiusura campana non è giustificata. L’Esecutivo non copra la Regione con le scelte irragionevoli, insensate, non ragionate dal punto di vista tecnico scientifico.”


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