Covid a Napoli, report contagi dal 10 al 20 ottobre: aumentano i quartieri a rischio


Napoli – contagi covid per quartieri. Napoli e la sua area metropolitana sono uno dei luoghi più colpiti da questa seconda ondata di covid che sta colpendo il nostro Paese. Il Comune di Napoli – attraverso l’equipe di Statistica Medica del prof. Signoriello dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli – ha pubblicato sul proprio sito il report dei contagi nella città da agosto ad ottobre 2020.

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Rispetto al report pubblicato in precedenza dal Comune, non c’è nessun quartiere in zona verde (zona a basso incremento di contagio) mentre è aumentato di un’unità il dato rispetto alla zona arancione( tasso basso ma con un incremento % elevato di contagi).  Dal grafico si può notare come, dall’inizio di ottobre, ci sia stata un’impennata verticale dell’ 8° Municipalità (Chiaiano, Piscinola, Scampia).

Le Municipalità che erano in area rossa al 10 ottobre, la 3° e la 4° hanno diminuito la percentuale di contagi e di positivi. La 9° e la 6° rimangono in area arancione dal 10 Ottobre con un lieve incremento dei contagio. Vanno osservate con attenzione la 7°-5° e la 10° Municipalità .

La 7° che si trova in area arancione al limite con l’ area rossa nei prossimi giorni potrebbe registrare un incremento dei contagi e passare in area rossa oppure andare verso il raffreddamento come è accaduto per la 3° e la 4°.

Per questo è importante continuare ad osservare una particolare attenzione, così come per la 5° e la 10° che erano in zona verde, quindi fredda, e hanno avuto un incremento dei contagi. Infatti dopo 10 giorni dal precedente studio statistico si trovano ora in zona arancione.

Per quanto riguarda l’età, si conferma quanto avevano segnalato gli infettivologi e cioè che si è abbassata; infatti in questi ultimi 10 giorni si è alzata la percentuale delle persone sotto i 20 anni e la fascia maggiormente rappresentata è dai 40 ai 60, con dati da attenzionare anche tra i 20 e 40. L’innalzamento sotto i 20 può essere attribuito all’apertura di scuole ed università ed alle attività sociali oltre che quelle lavorative per la fascia tra i 40 ed i 60.


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