La Cultura in svendita: libri al 70% di sconto per la storica libreria Guida


Dopo 95 anni di attività, una dinastia alle spalle (Alfredo, Geppino, Mario, Sergio e per ultimo Diego) e sei esercizi commerciali in Campania, cala il sipario sulla storica libreria Guida che nel 1983 è stata dichiarata “Bene culturale dello Stato” per l’attività libraria ed editoriale svolta.

Il curatore fallimentare della Lettura srl, la società che possedeva l’esercizio commerciale, oggi in liquidazione, ha comunicato che mercoledì 24 settembre dalle ore 16 alle ore 19.30 e giovedì 25 settembre dalle ore 16 alle ore 19.30 si terrà la vendita fallimentare al dettaglio di libri e arredi della storica libreria partenopea al civico 19/21 di via Port’Alba. I manifesti sono ben esposti sui locali che ospitarono nella leggendaria “Saletta Rossa” intellettuali d’ogni tipo, da Giuseppe Ungaretti ad Alberto Moravia, da Indro Montanelli, a Jack Kerouac e Allen Ginsberg.

“Abbiamo dato tanto a questa città. – aveva comunicato qualche mese fa Mario GuidaOra dateci una mano”. A nulla sono servite le numerose dimostrazioni di affetto, gli appelli alle forze politiche e alle istituzioni, né tanto meno i flash-mob promossi dai lettori più affezionati.

La vendita  riguarderà 700mila libri tra narrativa, testi scolastici e tutti volumi moderni che saranno venduti con lo sconto del 70 per cento. Mentre ci sarà un discorso diverso per il ricco fondo di libri introvabili, di opere antiche e pregiate che saranno vendute dai curatori del Fallimento Guida al prezzo di copertina stabilito all’epoca dalla libreria. Saranno ceduti anche gli arredi e la sede di quattro piani nel cuore di Napoli, a Port’Alba. La magra consolazione, se così si può definire, è che almeno non ci sarà il rischio che in quei luoghi simbolo della cultura e punto di riferimento degli amanti dei libri finisca per nascere una patatineria, grazie al vincolo di destinazione imposto dal ministero dei Beni culturali, dove potrà nascere solo un’altra libreria o al massimo un caffè letterario.

Abbiamo chiesto aiuto al presidente Giorgio Napolitano  –  conclude Mario Guida  –  e parlato 15 giorni fa con il ministro Dario Franceschini, che ha segnalato la nostra questione al sovrintendente Giorgio Cozzolino: lui potrebbe impedire la svendita di un bene culturale o rimuovere il vincolo del ministero in modo da consentire la vendita dell’immobile al valore di mercato e quindi la copertura del debito. Finora non abbiamo avuto risposta”.

E così un altro pezzo di cultura e prestigio della città di Napoli se ne va tra l’indifferenza delle istituzioni comunali e dello Stato italiano. Ma quello che più fa male e indigna è il vedere la cultura in svendita, code chilometriche e ressa di gente che si dimena per accaparrarsi un libro e concludere così l’affare migliore. Libri regalati e quasi gettati tra la folla con lo sconto del 70%.

Una situazione critica che dura ormai da troppo. Ma cosa sta succedendo? Cosa è accaduto ad uno dei paesi che ha fatto della cultura il proprio simbolo nel mondo e cuore pulsante di menti illuminate ed intellettuali?

 


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