‘O sanzaro: tra i più antichi mestieri, l’uomo con le calze rosse


A Napoli, come già detto molte volte, l’arte di inventare e improvvisare è una dote riconosciuta a tutto il popolo, che in passato ha approfittato di questa fortuna per fare introdursi nel mondo del lavoro. Molti degli antichi mestieri napoletani, col tempo si sono estinti lasciando a noi l’uso comune di parole che non definiscono più un mestiere, ma il suo modo di fare ed agire.

Quante volte durante le tipiche chiacchierate tra amici e parenti dove ci si diverte a combinare scherzosamente i matrimoni, qualcuno esordisce dicendo “te sie miso ‘e cazette rosse?”. Sarà capitato a tutti almeno una volta di sentire questa frase che ovviamente non è una curiosità assurda in merito alle calze indossate, ma un chiaro riferimento a quello che era l’abbigliamento utilizzato anticamente da colui che combinava incontri e matrimoni, ‘o sanzaro.

A Napoli arriva la genialità di precedere le attuali agenzie matrimoniali o ancora di più i moderni siti di incontri, ‘o sanzaro non aveva bisogno di nickname, password e PC, indossava semplicemente il suo segno distintivo, le calze rosse, e si metteva subito all’opera per combinare la nascita di nuove coppie. Ovviamente pensare ad un compito così riduttivo è assurdo, combinare matrimoni era solo una delle tante mansioni che apparteneva al mestiere del sanzaro che complessivamente si potrebbe definire un mediatore che oltre a matrimoni e appuntamenti procurava case in affitto. La parola deriva dall’arabo simsar, ed è giunta al Mezzogiorno tra il 600 e l’800 dopo Cristo.

Poliedrico come la maggior parte degli antichi mestieri napoletani, ‘o sanzaro è andato man mano scomparendo dalla scena dei lavori partenopei, lasciando in eredità il nome del suo mestiere che allegramente viene destinato attribuito a quelle persone che da ogni cosa combinano un’opportunità.


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