La Fontana dei Delfini o di Masaniello. Un monumento che Napoli ha ceduto


Fino al 1812 la napoletana Piazza del Carmine, più comunemente nota come piazza Mercato, ospitava questo splendido monumento, conosciuta come Fontana dei Delfini. In quell’anno essa fu acquistata dal comune di Cerreto Sannita, nel beneventano, che fu prima contea dei Normanni e nel XV secolo passò in feudo alla famiglia Carafa di Maddaloni.

La fontana oggi è situata nella piazza cerretese di San Martino ove sorge l’omonima chiesa e davanti il complesso ex-carceri feudali-palazzo del Genio. Essa è costituita nella parte inferiore da pietra calcarea lavorata e nella parte superiore da pietra lavica. L’acqua zampilla dalle bocche dei quattro delfini ed al centro emerge una pigna decorativa. La fontana venne acquistata dall’amministrazione comunale cerretese nel 1812, in particolare si trattava delle parti in pietra lavica (i delfini e la pigna centrale), mentre il resto in pietra calcarea fu aggiunto l’anno dopo nel 1813, quando furono assegnati al muratore Biagio Ciccarelli i lavori per il rifacimento della fontana di S. Martino. Originariamente fu collocata nella parte settentrionale della piazza ma nella prima metà del XX secolo fu spostata nella parte meridionale, dove si trova oggi, per far posto al primo monumento ai caduti in guerra.

delfini

Particolare dei delfini

Ma perché è così importante dal punto di vista storico? Nell’atto di acquisto risulta che i delfini e la pigna erano ornamento di una fontana che si trovava in piazza Mercato a Napoli, molti storici sono concordi sul fatto che si tratti della fontana dalla quale Masaniello faceva le sue arringhe al popolo durante l’insurrezione del 1647. Il monumento, noto anche come “Fontana di Masaniello”, era collocato originariamente nella piazza napoletana dove si svolgeva il mercato ma anche le esecuzioni capitali pubbliche, infatti la piazza era caratterizzata proprio da questo forte contrasto, il popolo si divideva tra patiboli e bancarelle e tra le sue due chiese, quella del Carmine e quella di Sant’Eligio.

Piazza del Carmine

Piazza del Carmine

Tutti prima o poi passano fuori la chiesa del Carmine. Per comprare la verza o per morire“, così recitava un antico adagio ripetuto dai napoletani. La piazza è situata nel quartiere Pendino ed è oggi una delle principali piazze del centro storico, mentre in origine era uno spiazzo irregolare esterno al perimetro urbano (extra-moenia), chiamato “Campo del moricino (o muricino)“, poiché affiancava la cinta muraria della città. Furono gli Angioini a farne un grande centro dedito al commercio, spostando la sede del mercato da Piazza San Lorenzo alla zona del moricino. Ma la piazza è celebre soprattutto perché è stato il luogo dove iniziò la rivoluzione di Masaniello, che nacque e visse in una casa dietro la piazza, dove nel 1997 è stata apposta una epigrafe in sua memoria. Sveglio, celere di mente e di parola, seppe trascinare la folla con se, diventando capitano del popolo partenopeo, ma il 16 luglio del 1647 fu ucciso a colpi di archibugio dopo aver fatto irruzione nella chiesa del Carmine. Nel 1799, la sua tomba venne profanata e le sue spoglie vennero fatte sparire.


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