Chiusura del Progetto OpenPompei. Si aprono nuove speranze per il futuro


E’ uno dei siti più noti al mondo ed è il sito culturale tra i più visitati in Italia con i suoi 3 milioni di ingressi per l’anno 2015. E’ il sito archeologico di Pompei e non è un caso se proprio da qui, dall’area archeologica di Pompei che parte la promozione della  “cultura della trasparenza”.

La cultura non è proprietà privata, personale, ma di tutti e la trasparenza stimola il monitoraggio civico. Pompei è una realtà collettiva, di pubblico dominio. Pompei è quindi patrimonio mondiale e in quanto tale diviene allo stesso tempo “personale”. Pompei è di chi la vive, di chi vuole visitarla e conoscerla, di chi vuole scoprirla e farla propria.

Ed è con questa convinzione che nel 2013 nasce il Progetto OpenPompei, in supporto al Grande Progetto Pompei, proponendone la condivisione civica di tutte le attività ad esso connesse, da quelle finanziarie, amministrative sino all’intera documentazione prodotta dai lavori di conservazione, di manutenzione e di restauro degli appalti. Il loro obbiettivo è quello di rendere accessibili i dati istituzionali, rendendoli di libero accesso e di facile riutilizzo, quindi open ossia aperti.

Per fare in modo di coinvolgere la società civile in maniera sempre più attiva sono state realizzate una serie di iniziative susseguitesi nel corso degli anni, come A scuola di OpenCoesione per avvicinare le scuole del territorio alla partecipazione attiva di azioni collettive riguardanti il monitoraggio della spesa pubblica e la conoscenza dei dati aperti; come Confiscati Bene che ha visto il rilancio come open data dei beni confiscati alla criminalità organizzata; come Monithon il “monitoraggio civico” da parte della collettività di beni confiscati alla camorra nel territorio di Ercolano e Ottaviano; come lo Scriptorivm per rendere liberi dati digitali di Pompei e in ultimo il TEDxPompeii.

Il Progetto volge ora al termine ma i buoni propositi lanciati dal suo team possono essere spunto per iniziative future che coinvolgano in maniera sempre più crescente i cittadini, pompeiani e non. Ed è con questo intento che venerdì 5 febbraio si è svolta presso l’Auditorium degli scavi di Pompei la giornata di chiusura del progetto Open Pompei dove si è fatto il punto sulle iniziative promosse e che ha visto la partecipazione di associazioni di promozione sociale non solo territoriali.

Dopo una breve introduzione sull’operato del team da parte della community manager Alessia Zabatino è seguito l’intervento dell’archeologo Gabriele Gattiglia che ha parlato nello specifico dell’importanza dei dati archeologici aperti e delle iniziative quali Wiki Loves Monuments, la produzione di fotografie di monumenti con licenza aperta, lo Studium, una scuola di dati archeologici aperti che ha richiamato nel marzo 2015 a Pompei archeologici da tutta Italia e dei dati aperti (bibliografici, cartografici, grafici, etc) prodotti durante lo Scriptorivm tenutosi nel mese di giugno 2015.

Ha fatto seguito l’intervento dell’esperto informatico Andrea Borruso che ha illustrato il lavoro svolto attraverso il Portale della trasparenza avente come obbiettivo “migliorare la trasparenza dell’amministrazione pubblica” rendendo accessibili i “dati di interesse dei singoli interventi”  legati ovviamente al Grande Progetto Pompei. Sull’argomento è inoltre intervenuto il tenente Emanuele Riganelli in rappresentanza della Direzione Generale del Grande Progetto Pompei.

Per sottolineare l’importanza dei dati aperti e di una cultura accessibile, in rappresentanza del progetto Wiki Loves Monuments e OpenStreetMap per la condivisione dei dati cartografici, è intervenuto Luca Martinelli segretario di Wikimedia Italia, fondazione che gestisce disparati progetti online come la famosa enciclopedia libera Wikipedia.

La parola è passata poi a Gianluca Di Martino e Francesco D’Auria che hanno portato l’esempio dell’associazione Pompei 2033 impegnati a candidare Pompei come capitale della cultura nel 2033, promuovendo tra le varie iniziative i Ludi Pompeiani, un festival che si svolge annualmente alla fine dell’estate di performances artistiche e laboratori didattici per bambini che rievoca l’antico splendore ai tempi dei romani, esempio di valorizzazione culturale del territorio.

Prima di chiudere l’incontro sono intervenute le alunne di una terza classe del liceo di scienze umane “E.Pascal” che come Ficcanaso Autorizzate si sono occupate del monitoraggio del restauro della domus pompeiana della Venere in conchiglia per il progetto A scuola di OpenCoesione sottolineando quanto sia importante l’operato delle nuove generazioni nell’impegno alla trasparenza amministrativa.

La giornata è infine terminata focalizzando l’attenzione sulla stesura della “bozza di futuri intenti”, una sorta di carta di buoni propositi rivolta a tutti coloro, associazione e cittadinanza attiva ad una collaborazione congiunta per territorio pompeiano (è possibile proporre la propria idea al sito http://www.openpompei.it/) e che lascia aperta la speranza di un futuro il più possibile “aperto” ad una più ampia sensibilità civica!

pompei conferenza


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