Tute nere, cappuccio con apertura solo per gli occhi, caschi e mitragliatori ad alta precisione, questo l’equipaggiamento da guerra urbana che ogni giorno sfoggiano i militari del gruppo SOS (Squadra Operativa di Supporto) davanti al piazzale antistante il Santuario di Pompei, ma anche – come riportato dall’edizione odierna del portale IlMattino.it – negli Scavi e nei pressi delle altre cinque chiese della città.
“Siamo sacerdoti sulla frontiera di Dio e non abbiamo paura, anche se sappiamo bene che dopo padre Jacques ci colpiranno ancora. Ma noi siamo tutti missionari di Cristo” afferma proprio uno dei 42 preti che si alternano nel dire messa dall’altare del Santuario. La fede, a parole, sostiene anche i fedeli, come una signora che – in coda – afferma: “Siamo sopravvissuti a tre eruzioni del Vesuvio e a due guerre mondiali e ad latri disastri, la Madonna ci proteggerà ancora“.
Eppure basta uno zaino dimenticato involontariamente per alimentare i sospetti e far cadere molte persone in preda alla paura, come racconta un investigatore: “Due mesi fa uno degli extracomunitari che mangiano nella Casa del Pellegrino, che sono quasi tutti senzatetto, dimenticò una borsa all’ingresso della mensa. Scattò l’allarme. Era solo una valigia piena di poveri stracci, ma tanto bastò a bloccare le funzioni nella Basilica“. Intanto, però, i pellegrinaggi, comunque, non si fermano.