Dall’ENEA di Portici una serra Hi-Tech per coltivare nello spazio: è la prima al mondo


Una serra hi-tech, dotata di un sistema di illuminazione a Led per studiare il comportamento delle piante in ambienti chiusi, anche estremi come lo spazio, e sotto stress. È l’agricoltura di precisione che stanno sperimentando i ricercatori del Centro di Ricerche ENEA di Portici, nell’ambito del progetto di ricerca pubblico privato Tripode, con l’obiettivo di riuscire a coltivare anche in ambienti privi delle caratteristiche fondamentali per la crescita. Per rendere possibili colture come in luoghi chiusi, dai fabbricati alle navette spaziali.

La serra hi-tech riesce a ricreare un microcosmo in laboratorio, riproducendo fedelmente l’ambiente sotterraneo ed aereo della pianta, ed è utile per ricerche in numerosi campi della biologia come la fisiologia, la patologia e la parassitologia vegetale, l’ecofisiologia, l’ecotossicologia, l’ecologia tellurica.

L’innovativo sistema di illuminazione a Led consente di fornire alle piante luce con lunghezze d’onda selezionate invece dell’intero spettro solare. I ricercatori stanno inoltre studiando, anche con l’utilizzo dell’elettronica organica (Oled), gli effetti di questo tipo di ambiente sulla crescita e sulle qualità nutrizionali delle piante


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