I pupi di Corelli: a Torre Annunziata l’antica arte dei pupi napoletani

Rinaldo, uno dei protagonisti dell'"Orlando Furioso"


La genesi del teatro dei pupi, così come lo conosciamo oggi, è contestualizzabile attorno alla prima metà del XIX secolo. Volendo essere ancora più precisi, bisogna dire che l’origine dello spettacolo dei pupi è molto più antica, anche se non è possibile datarla con esattezza.

Da sempre i pupi hanno allietato signori e principi, anche se è nella corti rinascimentali che tale intrattenimento assurse a vera e propria arte. I temi trattati da questa forma di rappresentazione sono quelli dell’amor cortese e dei poemi epico-cavallereschi resi celebri da importantissimi autori del calibro dell’Ariosto e del Boiardo.

Orlando

I pupari si ingegnarono per rendere i loro spettacoli sempre più avvincenti ed accessibili, semplificando il linguaggio quando il loro pubblico era costituiti da esponenti di ceti meno abbienti. Col tempo i pupi vennero sempre più arricchiti con ornamenti vari e fini armature.

La grande risorsa di questa forma d’arte sta nella capacità di rappresentare vividamente la lotta tra il bene e il male. Il pubblico riconosce nella “opra dei pupi” l’eterno conflitto tra tali forze. Grande è l’attenzione e l’emozione che suscitano quindi i pupi e le loro vicende che grazie alla loro stupefacente versatilità e resa interpretativa riescono ad intrecciare reale ed immaginario.

Ruggiero

Nella città di Torre Annunziata già nel 1880 vi era un teatro di pupi appartenente a Nicola Corelli, in via della Fortuna. Col tempo gli spettacoli di Corelli, che inizialmente erano 3 o 4 al giorno ed attiravano varie fasce di pubblico, ebbero sempre più successo al punto tale che il puparo dovette dar vita a veri e propri tour e portare in giro per il nostro Mezzogiorno i suoi pupi e le storie delle quali erano i protagonisti. Tra i personaggi che vennero amati dai nostri antenati vi furono, sicuramente, i due guappi: Tore ‘e Criscienzo e Ciccillo r”a Pruvulera entrambi realmente esistiti.

L’importante tradizione dei pupi è stata portata avanti da Vincenzo e Lucio Corelli, rispettivamente figlio e nipote di Nicola. Negli anni ’50 e ’60 del Novecento, con l’avvento della televisione, questa forma di spettacolo ha incontrato un momento di forte crisi. Lucio che aveva aperto un teatrino a Via Zuppetta a Torre Annunziata fu, poi, costretto a chiuderlo per mancanza di fondi.

Francesco II di Borbone

Con la morte di Vincenzo la compagnia Corelli subì l’ennesimo contraccolpo. Fortunatamente, oggi, questa arte trae nuova linfa vitale dalla mostra che il comune ha organizzato poiché è indispensabile salvaguardare tutto il bello e il buono che è stato generato dalla nostra storia e dalla nostra terra. A tal proposito l’amministrazione comunale e la famiglia Corelli hanno pensato anche d’istituire una scuola di formazione legata proprio al mondo dei pupi.

Altro grande merito attribuibile alla famiglia Corelli è stato quello di aver fatto costruire l’attuale cine-teatro Politeama che quando nacque, nel 1908, portava per l’appunto il nome di Corelli.

Tale tradizione e la famiglia che ha legato ad essa il suo nome, rappresentano per Torre Annunziata l’ennesimo, inestimabile, patrimonio da sfoggiare e difendere con determinazione ed orgoglio.

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